Smartworker

NEOLOGISMI (2018)

smartworker


(smart worker), loc. s.le m. e f. inv. Lavoratore che usufruisce della flessibilità prevista dalla legge all’interno di un rapporto di lavoro subordinato, finalizzata a incrementare la produttività e a facilitare le proprie esigenze personali.

• «Si lavora meglio» sintetizzano alla Vodafone Italia, una delle prime aziende in Italia ad applicare lo «smart working». [...] I 2.500 dipendenti che lo scelgono con regolarità sono distribuiti in pari misura fra uomini e donne. Per gli «smart worker» l’azienda non prevede né incentivi, né penalizzazioni e, in teoria, il concetto di orario di lavoro resiste. I dipendenti sono tenuti a rispettarlo, ma ammettono in azienda, «il cambiamento di mentalità è enorme». (Luisa Grion, Repubblica, 29 novembre 2015, p. 16, Economia) • Dopo l’approvazione della legge sul lavoro agile (a giugno), si parla sempre di più di questo fenomeno. Come pure sono in crescita le sperimentazioni all’interno delle imprese e i lavoratori coinvolti: quest’anno è aumentato del 14% sul 2016 (e del 60% rispetto al 2013) il numero di chi gode di autonomia nella scelta delle modalità di lavoro come luogo, orario e strumenti utilizzati: gli «smart worker» sono ormai un piccolo esercito di 305mila persone. Più soddisfatte e con più competenze digitali. (A[ndrea] D’A[gostino], Avvenire, 4 novembre 2017, Cronaca di Milano, p. I) • «Meno distrazioni, più concentrazione ‒ riassume Tamara Villa, 38 anni, responsabile della tesoreria, che ha deciso di diventare “smartworker” ‒. Abito a tre quarti d’ora di strada dall’azienda, e lavorando a casa è tempo risparmiato». Altro vantaggio la gestione del tempo. (Gisella Laterza, Corriere della sera, 8 febbraio 2018, Cronaca di Bergamo, p. 13).

- Espressione inglese composta dall’agg. smart ‘intelligente’ e dal s. worker ‘lavoratore’.

> lavoro agile, smartwork, smartworking.

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