Sortire

Enciclopedia Dantesca (1970)

sortire

Bruno Bernabei

Verbo di rara frequenza, documentato solo nella prima e nella terza cantica della Commedia.

La semantica della voce si presenta assai omogenea, e può ordinarsi prevalentemente secondo i valori transitivi di " assegnare ", " concedere ", " destinare ", nell'interpretazione dei quali è sempre da sottintendere il principio dell'inaccessibile predestinazione divina, supremo ordine d'interventi diretti sia a regolare le vicende umane (cfr. Pd XI 109 Quando a colui [Dio] ch'a tanto ben [" la sua santa vita ", Buti] sortillo / piacque di trarlo suso a la mercede / ch'el meritò, transito di s. Francesco), sia a graduare pene e beatitudini nell'oltremondo: If XII 75, dove si dice che i centauri saettano ogni anima immersa nel sangue bollente del Flegetonte, la quale osi trarsene fuori più che sua colpa sortille, più di quanto " le fu consentito " per la gravità del proprio peccato; Pd IV 37 Qui si mostraro, non perché sortita / sia questa spera lor (Beatrice chiarisce i dubbi di D. circa la vera sede dei beati). Con più preciso riferimento al ‛ merito ', in XXXI 69 tu la rivedrai / nel trono che suoi merti le sortiro (s. Bernardo fa certo il pellegrino del suo prossimo nuovo incontro con Beatrice), e XVIII 105.

Al passivo, in Pd XXII 120 la vostra regïon mi fu sortita (è la costellazione dei Gemelli, in cui D. viene a trovarsi quando sale al cielo delle Stelle fisse); analogamente in XXXII 34: nella candida rosa sotto lui [Giovanni] così cerner sortito / Francesco, Benedetto e Augustino: " ebbero in sorte, per divina predestinazione " (Scartazzini-Vandelli).

A un vero e proprio sorteggio (sempre tuttavia interpretabile quale exemplum della provvidenzialità divina) si fa riferimento solo in If XIX 95 fu sortito / al loco che perdé l'anima ria, dove, in letterale aderenza a quanto documentato negli Atti (1, 23-26), si ricorda l'elezione di Mattia, scelto a sorte fra i seguaci di Cristo per occupare l'ufficio apostolico perduto da Giuda (cfr. Mn II VII 9 Sorte quidem Dei iudicium quandoque revelatur hominibus, ut palet in substitutione Mathiae).