Sottratto

Enciclopedia Dantesca (1970)

sottratto

Andrea Mariani

Unica occorrenza in Cv IV XXVII 5 non è da dire savio chi con sottratti e con inganni procede, ma è da chiamare astuto; il valore del termine risulta chiaro dal contesto (soprattutto dalla sua unione, in dittologia sinonimica, col termine inganni) e dal confronto con l'uso del verbo ‛ sottrarre ' in If XXVI 91.

" Il senso di ‛ allettamento o lusinga ' si può accettare, posto che in antico si disse ‛ sottrarre ' anche per allettare... e in tal senso si usò pure sottrattore; ma spiegare ‛ astuzia ', come pur fa qualche commentatore del Convivio (Cavazzoni-Pederzini, Giuliani, Rossi) non si può qui, dove i sottratti sono presentati come una delle maniere d'agire di colui che è da chiamare astuto; non già come astuzie in genere, ma come una delle forme dell'astuzia, quasi sotterfugi " (Busnelli-Vandelli). V. anche SOTTRARRE.

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