Spasmo

Dizionario di Medicina (2010)

spasmo


Alterazione distonica del movimento, che consiste nella contrazione prolungata e involontaria di uno o più muscoli volontari. Gli s. d’abitudine, più frequenti nei bambini, consistono nel muovere a scatto la testa o gli occhi, fare smorfie, ecc. Gli s. isolati o segmentali, che compaiono in tutte le età, sono contratture intermittenti e aritmiche di un muscolo o di muscoli adiacenti, e costringono la parte interessata a posizioni innaturali e forzate: ne sono un esempio il torcicollo spastico, la distonia oromandibolare, il blefarospasmo; al contrario degli s. d’abitudine, non possono essere inibiti con opportune manovre. Gli s. in corso di terapia con antipsicotici neurolettici sono discinesie tardive che partono solitamente dai muscoli del collo e con il tempo si diffondono agli arti, a volte simulando un quadro da decerebrazione con inarcamento di collo e tronco all’indietro, intrarotazione delle braccia, estensione dei gomiti e flessione dei polsi: sono da imputare probabilmente a cambiamenti nella concentrazione dei recettori dopamminergici D2.