Specificità

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specificità In biologia, proprietà per cui specie, oppure organismi, sostanze ecc., hanno comportamenti o attività particolari che li differenziano da altre specie, organismi. La s. di specie, cioè l’unicità dei differenti organismi viventi, è basata sulla diversità delle loro strutture molecolari. Di tutte le macromolecole, le proteine e gli acidi nucleici hanno tra loro il maggiore grado di diversità. La sequenza di amminoacidi di una proteina, quale il citocromo c, è diversa nelle 40 e più specie di organismi eucarioti studiate. Il citocromo di Uomo, rispetto a quello di cavallo, differisce in 12 dei 104 amminoacidi, quelli dei vertebrati in 27 amminoacidi rispetto ai citocromi c degli insetti. Altro esempio di diversità di composizione è il citocromo c di Neurospora che differisce per più del 40% degli amminoacidi rispetto al citocromo c umano. Nonostante tali diversità tutti i citocromi c sono capaci di espletare una identica funzione enzimatica, con la medesima efficienza qualunque sia la specie mitocondriale con cui vengano fatti reagire sperimentalmente. La possibilità che molecole tanto diverse svolgano una identica funzione è legata alla costanza di alcune regioni della proteina nelle diverse specie. Sono tali regioni a conferire alla proteina l’elettività di funzioni che è alla base della s. enzimatica, cioè la stretta limitazione dell’attività catalitica di ogni enzima a una sostanza o a un piccolo numero di sostanze strettamente correlate. È uno dei fenomeni biologici più importanti, senza il quale il metabolismo ordinato della materia vivente non esisterebbe e la vita stessa sarebbe impossibile.

La s. di inibizione si riferisce alla capacità di un inibitore di influenzare un processo più di altri. Questo concetto si può applicare a qualsiasi livello di organizzazione. Un esempio è la soppressione di organismi patogeni con effetti minimi sull’ospite, ovvero la capacità dell’uretano o di certi naftochinoni di inibire la crescita di cellule tumorali più facilmente della crescita di cellule normali. Un caso importante di s. di interazione si verifica per gli ormoni, gli antigeni, i neurotrasmettitori, le immunoglobuline, le tossine batteriche, i virus, i farmaci. Nelle cellule, queste sostanze si associano non covalentemente con macromolecole proteiche specifiche, associate alle membrane cellulari, chiamate recettori. La s. dei trasportatori delle membrane biologiche conferisce a esse quella permeabilità selettiva ai soluti, che è assente nelle membrane fosfolipidiche artificiali. I trasportatori, o proteine vettrici (proteine specifiche con attività catalitica), sono sistemi specializzati di permeazione, dotati di alto grado di stereospecificità nei confronti del substrato trasportato. Uno dei casi più interessanti di s. negli organismi viventi è quello della risposta immunitaria. Specie-s. S. di organismi e di sostanze rispetto a una determinata specie zoologica o botanica. Ne sono dotati, per es., quei parassiti che possono vivere solo in una determinata specie di animali o di piante. Fra gli ormoni del mondo animale presenta tipica specie-s. il somatormone; ne sono privi l’insulina, l’ormone tiroideo, gli ormoni gonadotropi.

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