SPINE

Enciclopedia Italiana (1936)

SPINE

Carlo Avetta

. Le spine sono il prodotto della trasformazione parziale o totale di un membro della pianta in parti indurite e pungenti. Questo fenomeno, detto spinificazione, è utilizzato anche a scopo di difesa meccanica dal morso degli animali erbivori di una certa mole. Dagli animali piccoli, contro i quali le spine non hanno efficacia, la pianta si difende in altri modi, sia con la secrezione su certe zone del fusto di materiale viscido che ne arresta il transito, sia con quella di sostanze tossiche.

Che le spine siano incapaci di difendere le piante da tali animaletti è palese per il fatto che anche le più orridamente spinose sono frequentatissime, ad es., dalle formiche, che vanno e vengono passando anche sulle spine senza riceverne alcun disturbo. Anzi vi sono piante, dette mirmecofile (v.) ossia formicarie, quali certe specie di acacia (ad es., A. micoyensis di Costa Rica), che offrono l'ospitalità alle formiche dentro la cavità delle grosse spine stipolari che esse perforano in basso.

È da ricordare che quelle che comunemente si chiamano spine delle rose e dei rovi e di altre piante, morfologicamente non sono vere spine ma aculei, cioè semplici emergenze o sporgenze delle parti superficiali del membro che le porta, tanto che se ne possono staccare nettamente con grande facilità.

Le vere spine si formano per metamorfosi di tutti e tre i membri fondamentali della pianta e si possono quindi avere spine caulinari, spine fogliari e spine radicali, di cui le due prime sono frequenti mentre le radicali sono una rara eccezione e se n'ha esempio in quella palma dell'America tropicale detta appunto Acanthorriza, che sui nodi inferiori del fusto porta radici avventizie spinificate.

Spine caulinari. - Possono formarsi per spinificazione del solo apice di rami lunghi fogliferi, come nel Prunus spinosa il comune prugno selvatico, oppure per spinificazione totale di rami che rimangono corti e afilli, formando una spina ascellare semplice (Crataegus oxyacantha o biancospino) ovvero una spina a sua volta ramificata (Gleditschia triacanthos).

Spine fogliari. - Si originano per spinificazione parziale o totale del lembo o delle stipole o dell'uno e delle altre a un tempo. Il lembo può spicificare il solo suo apice (Yucca) o anche i denti del margine (Agave, Carduus e tante altre piante), oppure può trasformarsi tutto quanto in spina, come succede così frequentemente nelle cosiddette piante grasse (fico d'India, Cactacee in generale), dove la funzione del lembo è allora assunta dal fusto ricco di clorofilla.

In altri casi il lembo, normalmente sviluppato, affida la sua difesa alle stipole spinificate (Acacie, Robinia pseudacacia).

Infine può darsi il caso, come avviene, per es., nel Berberis vulgaris o crespino, che le foglie del germoglio principale spinifichino sia il lembo sia le stipole, mentre i germogli laterali che stanno nell'ascella di tali spine trifide portano foglie le quali sono normalmente sviluppate.