SPIROCHETE

Enciclopedia Italiana (1936)

SPIROCHETE (dal gr. σπεῖρα "spira" e χαίτη "pelo")

Agostino Palmerini

Forme unicellulari, alcune di grande importanza patologica, raccolte nella famiglia Spirochaetaceae (Swellengrebel 1907), tuttora di posizione sistematica discussa essendo da alcuni autori ascritte ai Protozoi (regno animale), da altri agli Aplobatterî (regno vegetale). Come i Protozoi, possono avere una membrana (non a carattere vegetale: periplasto), un filamento assile e filamenti terminali; presentano movimenti di rotazione su sé stesse, di propulsione in avanti e dietro e di flessione laterale; alcune forme sembrano avere un parassitismo a ciclo protozoario, sono talora sensibili ad azioni terapeutiche chemoterapiche; invece, come i batterî, non hanno un nucleo morfologicamente distinto, si dividono per scissione trasversa (non è dimostrabile una riproduzione sessuale) e spesso sono coltivabili allo stato di purezza in terreni artificiali. Non v'è nemmeno accordo nello stabilire i generi di questa famiglia.

Secondo H. Noguchi, si dovrebbero riportare fondamentalmente a sei: il genere Cristispira Gross (1910) e Saprospira Gross (1911), ambedue non patogeni, possiedono concamerazioni interne e il primo una membrana ondulante. Il genere Spirochaeta Ehrenberg (1838) ha un filamento assiale attorno al quale s'avvolge il protoplasma. Il genere Spironema Vuillemin (1905) ha spire a passo di elica largo e irregolare, e filamenti terminali. Il genere Treponema Schaudinn (1905) ha passo di elica regolare e profondo, e filamenti terminali. Il genere Leptospira Noguchi (1917) ha passo di elica regolare e strettissimo ma non filamenti terminali. Invece M. Zuelzer raccoglie sotto l'unico genere Spirochaeta tutte le forme patogene, nelle quali sostiene la presenza di un asse elastico.

Si chiamano spirochetosi le affezioni prodotte nell'uomo e negli animali da questi germi fra i quali ricordiamo: la Spirochaeta recurrentis Lebert, o Spironema recurrentis Lebert, scoperta nel 1868 da O. H. F. Obermeier come agente della febbre o tifo ricorrente europeo, la quale è trasmessa dal Pediculus capitis, dal P. vestimenti, dal Cimex lectularius.

Vi si ricollegano numerose altre forme di spirochetosi ricorrenti: la S. Carteri Manson (1907), della febbre ricorrente indiana; la S. Novyi Schellach (1907), della febbre ricorrente dell'America Settentrionale, la S. berbera Sergent e Foley (1910), della febbre ricorrente algerina, la S. aegyptica Gonder (1914), della febbre ricorrente egiziana; la S. persica Dschunkowsky (1912), della febbre ricorrente persiana; la S. Duttoni Novy e Knapp (1906; sinonimi S. Rossi Nuttal e S. Kochi), della febbre ricorrente dell'Africa equatoriale (tickfever), parassita di tre zecche: Ornithodorus moubata, O. turicata, O. Savignyi; la S. venezuelensis Brumpt (1921), della febbre ricorrente del Venezuela e della Columbia, parassita dell'Ornitodorus venezuelensis e O. talaje; la S. hispanica Sadi di Buen (1926), della febbre ricorrente spagnola, parassita dell'Ornithodorus marocanus o erraticus. Ma secondo E. Brumpt, le prime einque sarebbero tutte identiche alla S. recurrentis. È ancora discusso se la cosiddetta febbre quintana o febbre di Volinia, o febbre delle trincee sia dovuta a una rickettsia oppure a una spirochetosi (Spirocheta gallica di Riemer). Avvicinabili al tipo ricorrente si trovano negli animali le specie patologiche seguenti: S. gallinarum Blanchard (polli), S. anserina Sacharoff (oche), S. theileri Laveran (bovini, equini del Transvaal), S. naganophila Savini (topolino bianco), ecc.

La Spirochaeta pallida Schaudinn o Treponema pallidum Schaudinn è l'agente della sifilide (v.); la S. pertenuis Castellani o Treponema pertenue Castellani o S. pallidula della framboesia (v.) o pian o Yaws, la S. morsus muris Futaki o Treponema morsus muris Futaki o S. sodoku Troisier o S. japonica Dujarric de la Rivière, del sodoku (v.); la S. icterohaentorragiae Inada e Ido o Leptospira icterohaemorragiae (Inada e Ido) Noguchi o S. icterogenes Uhlenuth e Fromme dell'ittero infettivo o malattia di Weil o spirochetosi itteroemorragica (v.); la S. bronchialis Castellani della broncospirochetosi (v.), ecc.