Spliceosoma

Enciclopedia della Scienza e della Tecnica (2008)

spliceosoma


Grossa particella ribonucleoproteica in cui avviene il processo di splicing del pre-mRNA (RNA messaggero immaturo). Lo splicing è il meccanismo con il quale frammenti diversi di RNA trascritti da geni discontinui vengono saldati. Per lo splicing del pre-mRNA sono necessari cinque RNA, gli snRNA (Small nuclear RNA, piccoli RNA nucleari) U1, U2, U4, U5 e U6. Gli RNA U1, U2, U4 e U5 hanno, alla loro estremità 5′, una tipica struttura a cappuccio ipermetilato (m3G), caratteristica di questa classe di snRNA, mentre U6 possiede un γ-fosforilmetilestere. Inoltre, tutti gli RNA U contengono una varietà di altre basi modificate come la pseudouridina e vari nucleosidi metilati. Gli snRNA si trovano nella cellula come particelle ribonucleoproteiche dette snRNP (Small nuclear ribonucleoprotein) e funzionano nel processo di rimozione degli introni. Si ritiene che il sito attivo dello spliceosoma sia composto da snRNA evolutivamente conservati, in quanto lo splicing del pre-mRNA segue lo stesso meccanismo chimico dell’autosplicing di gruppo II del pre-mRNA catalitico, mentre si reputa che alcune proteine nello spliceosoma giochino un ruolo strutturale (per es., le snRNP), o regolativo (per es., le proteine SR), mentre altre siano ATP-asi o RNA-elicasi. Tutti i componenti dello spliceosoma si combinano in maniera ordinata andando a costituire una sorta di ‘ciclo dello spliceosoma’ che comprende l’assemblaggio, la funzione catalitica di splicing e il disassemblaggio dei costituenti. Lo spliceosoma, una volta assemblato, catalizza due reazioni di transesterificazione sequenziali che rimuovono un introne dal pre-mRNA e riuniscono gli esoni. Nella prima reazione, il 2′-OH di un particolare residuo adenosinico prossimo al sito 3′ di splicing attacca il legame fosfodiesterico al sito 5′ di splicing producendo due intermedi: l’esone 1 e l’introne-esone 2 che assume una struttura ramificata a forma di lazo nella quale l’estremità 5′ dell’introne è connessa all’adenosina del sito di ramificazione tramite un legame fosfodiesterico 2′-5′. Nella seconda reazione, l’estremità 3′-OH dell’esone 1 attacca il legame fosfodiesterico al sito 3′ di splicing, dando come risultato la formazione dell’mRNA maturo e la liberazione dell’introne a forma di lazo. (*)

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