LAUREL, Stan

Enciclopedia del Cinema (2003)

Laurel, Stan

Antonio Costa

Nome d'arte di Arthur Stanley Jefferson, attore, regista e produttore cinematografico inglese, naturalizzato statunitense, nato a Ulverston (Cumbria) il 16 giugno 1890 e morto a Santa Monica (California) il 23 febbraio 1965. Formò con Oliver Hardy la coppia di comici più celebre della storia del cinema (noti in Italia come Stanlio e Ollio), prolungando e arricchendo nell'epoca del sonoro la grande tradizione della slapstick comedy.

Nato in una famiglia di attori, esordì in Inghilterra in spettacoli di music hall e di circo; nel 1910 partecipò a una prima tournée della compagnia di Fred Karno negli Stati Uniti (nella quale figurava anche Charlie Chaplin, di cui egli era il sostituto), seguita da una seconda nel 1912. L'abbandono di Chaplin, ingaggiato da Mack Sennett, mise in crisi la compagnia e L., stabilitosi negli Stati Uniti, formò il Keystone Trio, specializzato nel riproporre sulle scene la parodia di nuovi comici cinematografici. Esaurita questa esperienza, assunse il nome di Stan Laurel e insieme a Mae Dahlenberg formò la coppia Stan e Mae Laurel. Dopo il suo primo film realizzato nel 1917 (Nuts in May, di Robin Williamson), venne ingaggiato prima dalla Universal e poi dalla Vitagraph, dove lavorò fino al 1921 con Larry Semon dal quale apprese i segreti della costruzione delle gag. Nel 1922-23 entrò negli studi di Hal Roach, dove interpretò con James Finlayson parodie di film di successo. Raggiunse però una vasta popolarità con le dodici Stan Laurel comedies, prodotte da Joe Rock, tra le quali va soprattutto citata Dr. Pyckle and Mr. Pryde (1925) diretta dallo stesso Rock e da Percy Pembroke, parodia del celebre Dr. Jekyll and Mr. Hyde (1920) di John S. Robertson, con John Barrymore. In seguito a questi successi, fu messo sotto contratto da Roach che lo impegnò soprattutto come regista e gagman.Nonostante avessero lavorato in una stessa comica già nel 1917 (Lucky dog, di Jess Robbins), L. e Hardy si incontrarono nel 1926 in Get 'em young, film in cui L. fu costretto ad abbandonare la regia, affidata a Fred Guiol, per sostituire Hardy, infortunatosi prima dell'inizio delle riprese. Dopo alcuni film con ruoli minori, debuttarono da protagonisti nel 1927 in Putting pants on Philip di Clyde Bruckman, in cui, pur non avendo ancora completamente definito i loro personaggi, diedero prova del loro dirompente potenziale comico (Ollie è un deputato americano, attento al decoro e alla rispettabilità, la cui vita viene sconvolta dall'arrivo di un nipote scozzese, con tanto di kilt, che finisce per perdere l'indumento intimo sotto il gonnellino e che ha l'abitudine di inseguire le fanciulle attraenti).Nacquero in rapida successione i primi grandi successi della coppia: The battle of the Century (1927), Leave 'em laughing (1928; Mal di denti), The finishing touch (1928) diretti sempre da Bruckman, cui fecero seguito Liberty (1929) di Leo McCarey, nel quale i due eroi finiscono in cima a un grattacielo in costruzione portando all'esasperazione, con il loro inconfondibile stile, effetti alla Harold Lloyd; Big business (1929) di James W. Horne; They go boom (1929; Esplosione) di James Parrott, in cui Ollie è a letto con il raffreddore, e i suoi starnuti, non meno che gli espedienti di Stan per porvi rimedio, provocano la distruzione della casa con scoppio finale del materasso gonfiato con il gas di cucina; Angora love (1929; La capra Penelope) di Lewis R. Foster, con sceneggiatura di L. McCarey e fotografia di George Stevens, nel quale Stan e Ollie sono impegnati a tenere nascosta una capra, trovata per strada, perché il loro padrone di casa è allergico agli animali.L. e Hardy, a differenza della maggior parte dei comici che avevano debuttato nel muto, riuscirono a superare felicemente la fase di transizione al sonoro. Aumentata la durata delle comiche da due a tre rulli (il che consentiva un più sicuro controllo dei tempi e ritmi di costruzione degli effetti comici), la coppia raggiunse un perfetto affiatamento: ne fu prova The music box (1932; Piano… forte) di Parrott, premio Oscar come miglior cortometraggio, nel quale l'assurdità e l'inadeguatezza di reazioni e comportamenti raggiunge livelli ineguagliabili (i due, dovendo trasportare un pianoforte in una villa su una collina, si incamminano su una scalinata ripidissima e superano difficoltà inenarrabili, ma decidono di ritornare sui loro passi dopo aver scoperto l'esistenza di una comoda strada carrozzabile).

Tramontata l'età delle comiche per effetto della concorrenza dei cartoni animati preferiti da pubblico e gestori, L. e Hardy dovettero affrontare il passaggio al lungometraggio (che si rivelò insidioso per molti dei loro colleghi) riuscendo a mantenere, con variazioni e integrazioni, il controllo degli effetti comici messi a punto nei cortometraggi. Questi i titoli più significativi: Pardon us (1931; Muraglie) di Parrott, Pack up your troubles (1932; Il compagno B) di George Marshall e Raymond McCarey; The devil's brother o Fra Diavolo (1933; Fra' Diavolo) di Charles Rogers e Hal Roach; Sons of the desert (1933; I figli del deserto) di William A. Seiter; Babes in Toyland (1934; Nel paese delle meraviglie) di Gus Meins e Rogers; Bonnie Scotland (1935; Gli allegri eroi) di Horne; The Bohemian girl (1936; La ragazza di Boemia o Noi siamo zingarelli) di Horne e Rogers; Our relations (1936; Allegri gemelli) di Harry Lachman; Way out West (1937; I fanciulli del West) di Horne; Swiss Miss (1938; Avventura a Vallechiara o Noi e… la gonna) di John G. Blystone e Roach; Block-heads (1938; Vent'anni dopo ‒ Stanlio e Ollio teste dure) di Blystone; The flying deuces (1939; I diavoli volanti) di A. Edward Shuterland; Chump at Oxford (1940; Noi siamo le colonne) di Alfred Goulding; Saps at sea (1940; C'era una volta un piccolo naviglio) di Gordon Douglas; Jitterbugs (1943; Allegri imbroglioni) di Malcom St. Clair. Atoll K (1951; Atollo K) di Léo Joannon, girato in Francia e noto negli Stati Uniti come Utopia e in una versione più breve come Robinson Crusoe-land, fu l'ultimo film interpretato dalla coppia.

Pur avendo esordito ambedue negli anni della grande fioritura della slapstick comedy, L. e Hardy misero a punto i caratteri peculiari della loro comicità negli anni della transizione dal muto al sonoro: questa circostanza facilitò la coppia nel trovare le giuste forme di integrazione tra le gag visive e verbali (o più esattamente sonore, vista l'importanza che anche rumori e musica rivestono nella costruzione degli effetti comici). I due attori si impegnarono in un primo tempo nel doppiaggio di sé stessi in lingue straniere, tra le quali anche l'italiano. Da ciò deriva il caratteristico accento angloamericano della parlata dei loro personaggi che venne poi mantenuto e imitato dai doppiatori italiani (dapprima Carlo Cassola per Stanlio e Paolo Canali per Ollio; poi, dopo il 1938, rispettivamente Mauro Zambuto e Alberto Sordi).

La comicità della coppia si basava su una serie di costanti: Stan è incapace di prevedere alcunché e complica le situazioni più semplici con il suo fare maldestro e improvvido; Ollie, invece, minimizza tutto ostentando calma e sicurezza e confidando nelle sue capacità di trovare rimedio a ogni cosa, mentre in realtà fa precipitare le situazioni verso esiti catastrofici. Mentre L. si abbandona a piagnistei isterici e si gratta la testa nei momenti di difficoltà, Hardy gonfia le guance, arrotola la cravatta (tie-twiddle) e cerca la complicità dello spettatore con sguardi in macchina (camera look) ogni volta che i comportamenti del partner si rivelano esasperantemente inadeguati. Le più tipiche gag della coppia sono lo slow burn, termine con il quale si designa una situazione che, semplicissima da risolvere all'inizio, evolve lentamente verso epiloghi disastrosi, e il double take and fade away, cioè la percezione ritardata di una determinata situazione alla quale dapprima non si reagisce per nulla per poi ostentare, in un secondo momento, stupore o stizza.

Bibliografia

R. Lacourbe, Laurel et Hardy, Paris 1975.

J. McCabe, Laurel and Hardy, London 1975.

G. Mitchell, The Laurel & Hardy Encyclopedia, London 1995.

M. Giusti, Stan Laurel, Oliver Hardy, Milano 1997².

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