Startup

Dizionario di Economia e Finanza (2012)

startup

Laura Ramaciotti

Fase iniziale di avvio delle attività di una nuova impresa, di un’impresa appena costituita o di un’impresa che si è appena quotata in borsa. Il termine di derivazione anglosassone significa «partire, mettersi in moto».

Originariamente, il vocabolo venne utilizzato per indicare il processo di accensione e avvio di un computer o di altro dispositivo elettronico. La prima accezione economica faceva perlopiù riferimento alla fase iniziale di una nuova impresa nata nel settore internet o delle tecnologie dell’informazione. Il termine si è affermato, infatti, ed è entrato nel dizionario finanziario italiano, ai tempi della bolla speculativa di internet, e divenne impropriamente sinonimo di ‘matricola’ nel linguaggio di borsa.

Le imprese nella fase di startup

Solitamente, le giovani imprese in fase iniziale presentano un rischio più elevato rispetto a quelle già consolidate sul mercato, rischio che esalta sia le prospettive di guadagno sia la possibilità di perdite. Questo compagnie, in caso di successo, traggono il loro vantaggio dal fatto che, essendo state appena avviate, utilizzano generalmente una limitata quantità di risorse sia umane sia finanziarie. Le aziende s. sono il terreno di caccia degli investitori in private equity (➔ equity). Per definizione, non tutte le s. che ‘partono’, arrivano al successo. Per salire al gradino di matricole di Borsa (o IPO, Initial Public Offerings) devono essere ammesse in un circuito di Borsa ufficiale, come per es. il NASDAQ (➔), che negli USA è il più noto approdo delle s., o l’italiano TechStar.

Queste iniziative imprenditoriali spesso soccombono nel tentativo di sviluppare un prodotto o un servizio per i quali si crede possa esserci un’ampia richiesta di mercato: a causa delle entrate limitate o dei costi elevati imprevisti, la maggior parte di queste operazioni su piccola scala non sono sostenibili nel lungo periodo, senza ulteriori sovvenzioni da parte di soggetti finanziari quali venture capitalist (➔ venture capital).

Il termine, a volte, è utilizzato impropriamente, al posto di spin-off (➔) per identificare quelle nuove imprese altamente tecnologiche nate dalla valorizzazione della ricerca accademica. Mentre molte imprese spin-off rispecchiano le caratteristiche di una s., giovani imprese tecnologiche ad alto rischio, molte s. non derivano la propria attività di business dalla filiazione di una organizzazione precedente.

Parecchi interventi governativi a livello europeo, nazionale e regionale, degli anni 1990 e ancor più degli anni 2000, che hanno a oggetto le politiche a sostegno dell’innovazione e della nascita di nuove imprese, sono rivolti a sostenere finanziariamente iniziative classificabili come startup. Il tempo medio previsto nei bandi di finanziamento per questa categoria di iniziative, affinché risultino eleggibili, è di circa 5 anni, al termine dei quali l’impresa non è più configurabile come tale, indipendentemente dai risultati reddituali conseguiti.

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