Stati generali

Dizionario di Storia (2011)

Stati generali


Nella Francia prerivoluzionaria, assemblea generale dei rappresentanti dei tre ordini o stati, cioè il clero, la nobiltà e il . Gli S.g. furono convocati per la prima volta da Filippo il Bello (1302); a partire dal 1484 ottennero di essere convocati periodicamente e di intervenire nella deliberazione e ripartizione delle imposte. Dopo il 1614 una nuova convocazione, che fu anche l’ultima, ebbe luogo nel 1789, e portò alla trasformazione degli S.g. in Assemblea nazionale costituente (➔ Rivoluzione francese). Le elezioni dei rappresentanti agli S.g. procedevano attraverso una prima designazione di elettori locali (mediante gli Stati provinciali), i quali si riunivano nel capoluogo, elaboravano i ed eleggevano i deputati all’Assemblea generale. Durante la convocazione, i tre ordini si riunivano separatamente per redigere un cahier unico basato su quelli provinciali, e un solo deputato per ogni stato parlava nell’Assemblea generale. ● Nelle Province Unite, a partire dal 1579, gli S.g. erano  un organo federale composto dai delegati delle singole province, che rimase attivo fino al 1795; oggi il termine indica il Parlamento dei Paesi Bassi.

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