STAZZATURA

Enciclopedia Italiana (1936)

STAZZATURA (fr. jaugeage; sp. arqueo; ted. Schiffsvermessung; ingl. measurement, capacity tonnage)

Filiberto Dondona

S'intende per stazzatura di una nave l'insieme di tutte le operazioni di misurazione e di calcolo che servono a determinare il tonnellaggio di stazza (ingl. tonnage), cioè quel numero che rappresenta il volume interno di una nave misurato in "tonnellate di stazza". La tonnellata di stazza non è quindi una unità di peso e non va confusa con la tonnellata metrica o la tonnellata inglese, le quali servono a misurare altri elementi della nave (dislocamento e portata); essa è un'unità di volume, pari a 100 piedi cubici inglesi, cioè a mc. 2,832. La giustificazione di questa omonimia sembra stare nel fatto che in tempi lontani la capacità di alcune navi che trafficavano in vini era accertata praticamente riempiendo le stive di botti di grandezza determinata, le quali si denominavano tonneaux; il numero di tali botti che poteva essere stivato a bordo costituiva il tonnellaggio e misurava la capacità redditizia della nave, sulla quale si commisuravano diritti portuali e tasse di varia natura. L'impiego di quest'unità di misura è talmente radicato in tutti gli ambienti internazionali marittimi che, nonostante le molte confusioni cui evidentemente dà luogo, non è stato possibile farlo abbandonare in favore di altre denominazioni più rispondenti alla vera sua natura, neanche dopo l'introduzione del sistema metrico decimale.

Le parole "stazza" e "stazzatura" derivano da staggio, asta misuratrice, opportunamente graduata, che serviva anche per la determinazione del volume delle stive dei bastimenti. Analogamente in Francia si chiamava jauge un regolo graduato usato per le misure di capacità: donde l'attuale jaugeage.

Il concetto della stazza, che nella sua origine prima è assai semplice e aderisce all'idea della misura della capacità redditizia di una nave, si è però venuto modificando attraverso i tempi e le diverse legislazioni marittime, tanto che oggi esso non rappresenta più se non un compromesso formale, assai spesso dedotto in modo irrazionale dalle vere dimensioni volumetriche della nave; ciò nonostante il tonnellaggio di stazza rappresenta un numero d'importanza primaria nell'esercizio della navigazione e nei traffici marittimi, perché su di esso è basata l'identificazione del naviglio in tutti i mari e in tutti i porti del mondo.

Al tonnellaggio di stazza sono riferite le norme che riguardano il numero e il peso delle ancore, il numero, la grossezza e la lunghezza dei cavi e delle catene, il numero e la capacità delle imbarcazioni di cui devono essere dotati i bastimenti. Pure sul tonnellaggio di stazza si regolano le tariffe per i servizî di pilotaggio, rimorchio, carenaggio, visite diverse alle navi, e allo stesso fanno riferimento molti rapporti nascenti dai trasferimenti di proprietà, dalle requisizioni, dai noleggi, dalle assicurazioni. Non meno importante campo di applicazione ha la stazzatura nel regime protettivo e nel regime fiscale della marina mercantile, poiché al tonnellaggio di stazza sono commisurati i premî e i compensi di costruzione, nonché le tasse di ancoraggio e altri diritti marittimi. Fra questi ultimi, principali quelli di passaggio per i canali marittimi e quelli di navigazione su alcuni fiumi. I canali di Suez e di Panamá hanno ciascuno metodi speciali per la determinazione della stazza da prendere a base del computo per le varie tasse di passaggio. Così dicasi del Danubio.

È tanto assoluto l'impiego della stazza per le tasse di passaggio nel Canale di Suez che è necessario fornire di certificato di stazza anche le navi da guerra che vi devono transitare, nonostante che per queste navi la stazza non abbia alcun significato particolare e non serva mai ad alcuno scopo, neanche alla determinazione delle tariffe per il carenaggio in bacini appartenenti a enti privati.

Da tutto ciò consegue l'importanza che viene data ai calcoli della stazza di un bastimento, i quali possono essere eseguiti solo da appositi periti stazzatori, che devono essere iscritti presso le capitanerie di porto previo apposito esame, e compilano su apposito modello il relativo certificato di stazza che, vidimato dalla capitaneria, è un documento che deve accompagnare permanentemente il bastimento navigante.

Il concetto di misurare la capacità delle navi è molto antico, ma solo in epoche recenti si è giunti a stabilire regole meno empiriche, anche se poco aderenti alla realtà. I Greci e i Romani calcolavano la quantità del carico trasportato in talenti e in anfore rispettivamente: misure che corrispondevano presso a poco a 25 litri di acqua. Con analoghi criterî, per quanto con diverse unità di misura e diversissime denominazioni, risulta dai documenti di legislazione marittima che ci sono pervenuti come fossero misurate le portate delle navi presso diversi popoli. Gli statuti della repubblica di Genova del 1333 e 1334 davano la portata in "balle" e "centari"; nelle ordinanze del Consiglio dei Pregadi di Venezia si parla di "botti". In Francia si ha un'ordinanza sulla marina del 1681, dove si dànno la prima volta norme per misurare la portata di una nave; in Inghilterra la prima regola per la stazzatura è negli atti del parlamento del 1694; questa regola subì in seguito diverse modificazioni. Le regole fondamentali sulla stazzatura del regno di Sardegna sono nel regolamento per la marina mercantile, approvato con regie patenti del 13 gennaio 1827.

Il metodo attualmente adottato è quello elaborato in Inghilterra dal Moorsom nel 1850, metodo che ebbe attuazione dal 1° maggio 1855 in base al Merchant Shipping Act del 1854; il calcolo della capacità interna delle navi si fa con il metodo della parabola conica di Th. Simpson e sono stabilite norme precise per il rilievo delle varie misure e il successivo sviluppo dei calcoli. Il regolamento per la stazzatura delle navi che ora vige in Italia è quello approvato con decreto luogotenenziale del 27 gennaio 1916, al quale si è addivenuti dopo numerose modificazioni e aggiornamenti dei precedenti regolamenti, intesi particolarmente allo scopo di adeguare le norme italiane alle successive norme inglesi e dare ad esse un carattere d'internazionalità che consentisse di evitare alle navi italiane difficoltà di commercio nei porti esteri.

Si considerano tre diversi tonnellaggi di stazza: la stazza lorda sotto il ponte misura l'intero volume degli spazî compresi sotto il ponte di stazza che è di solito il secondo ponte a cominciare dal basso, il quale si estende completamente da prora a poppa e da murata a murata con fasciame fissato in modo permanente; la stazza lorda totale deriva dalla precedente aggiungendovi tutti gli spazî interni e chiusi al disopra del ponte di stazza, esclusi quelli che sono muniti di aperture permanenti; la stazza netta deriva dalla stazza lorda totale deducendone i volumi di tutti gli spazî che sono indispensabili al servizio di bordo e non sono utilizzabili per la merce o per i passeggeri, quali alloggi del capitano e dell'equipaggio, locale delle carte e strumenti nautici, depositi del nostromo, locali destinati alla macchina del timone e all'argano a salpare, locale della calderina ausiliaria e locale dell'apparato motore. Il più importante di tali spazî è quello destinato all'apparato motore, ma i computi che si devono fare per la sua detrazione sono assai complessi e variabili secondo regole determinate, talché in effetti si deduce dalla stazza lorda sempre un volume notevolmente superiore a quello realmente occupato dall'apparato motore.

Il regolamento per la stazzatura delle navi dà regole minuziose, integrate anche da apposite istruzioni, per le misurazioni da farsi e i computi da eseguirsi per determinare la stazza lorda e la stazza netta dei varî tipi di navi, definisce quali sono i locali sopra il ponte di stazza che vanno compresi e quelli che vanno esclusi dal computo della stazza lorda. Per le navi che portano mercanzie in coperta (legnami, fusti e simili) si deve stazzare volta per volta anche il volume occupato da queste mercanzie. Sono fissate deduzioni speciali per le navi a vela, come pure maggiori deduzioni per le navi con vivai per pesci. Le gallerie degli assi delle eliche si computano insieme col volume dei locali occupati dall'apparato motore agli effetti delle deduzioni; speciali deduzioni si fanno per i rimorchiatori, dove l'apparato motore occupa un volume preponderante.

I rapporti fra le varie misure di stazza e gli altri elementi caratteristici di una nave da carico non sono numeri fissi, ma si aggirano intorno a valori medî che conviene conoscere per avere un'idea relativa delle diverse grandezze: la stazza lorda sotto il ponte varia fra l'88 e il 96% della stazza lorda totale a seconda del tipo e grandezza della nave, la stazza netta si aggira sul 60% della stessa stazza lorda. Il numero che dà in tonnellate di stazza la stazza netta varia dal 24 al 28% di quello che dà il dislocamento e dal 40 al 50% di quello che dà la portata in tonnellate metriche. La stazza netta di Suez è quasi uguale a quella di Panamá ed è del 25,4% superiore alla stazza netta di registro.