HEYM, Stefan

Enciclopedia Italiana - V Appendice (1992)

HEYM, Stefan

Luigi Quattrocchi

(pseud. di Fliegel, Hellmuth)

Scrittore tedesco, nato a Chemnitz il 10 aprile 1913. Ebreo, emigrato negli Stati Uniti (1933), giornalista, durante la guerra si arruola nell'esercito americano e nel 1952 si trasferisce nella Repubblica Democratica Tedesca. Ideologicamente ancorato al marxismo, ha esercitato il suo spirito fortemente polemico contro ogni forma di autoritarismo, anche se marxisticamente motivato (stalinismo), subendo interventi censori giunti fino al divieto di pubblicazione.

H. punta nei numerosi romanzi e racconti, alcuni dei quali pubblicati in prima stesura in inglese, a un'immediata comprensibilità, rischiando tuttavia di scadere nel banale. Tipica è in lui la mistione di elementi documentari e di integrazioni fittizie.

Così è del suo primo romanzo, Hostages (1942, in tedesco Der Fall Glasenapp, 1958), sulla resistenza a Praga durante l'occupazione nazista; e, fra i successivi, del vasto romanzo di guerra The Crusaders (1948; in tedesco 1950, Kreuzfahrer von heute nell'edizione orientale; Der bittere Lorbeer nell'edizione occidentale; trad. it., 1954), di The eyes of reason (1951, in tedesco Die Augen der Vernunft, 1955), sul problema della libertà per le popolazioni riscattate dal servaggio nazista, di Goldsborough (1953; trad. it., La città è nostra, 1957) sui soprusi della società capitalistica, e di The Lenz Papers (1964, in tedesco nella stesura definitiva Lenz oder Die Freiheit, 1965), sul tema storico-ideologico dell'emancipazione dei più derelitti sulla base del fallito sollevamento del Palatinato nel 1849, che ebbe appunto in Andreas Lenz il suo eroe.

La legittimazione del potere armato in nome della rivoluzione è il tema di Der König David Bericht (1972), di ambientazione biblica, di 5 Tage im Juni (1974; trad. it., 1981) sulla sanguinosa rivolta degli operai di Berlino-Est il 17 giugno 1953, e di Collin (1979; trad. it., Il tradimento del compagno Collin, 1983), sulla possibilità di tradire la propria idealità politica. Poliedrico nella sua collusione fra storia, mito e leggenda, con l'ottica orientata al presente, è Ahasver (1981), dettato dall'ansietà di pace di fronte alle prospettive di una catastrofe atomica planetaria. Il romanzo Schwarzenberg (1984) è la storia fantastica di un'utopica repubblica democratica sorta e rapidamente scomparsa nel territorio dei Monti Metalliferi, non lontano da Chemnitz, nell'immediato dopoguerra.

H. ha pubblicato inoltre: raccolte di racconti, come Gesammelte Erzählungen (1984) e Auf der Sand gebau (1990; trad. it., 1991); la voluminosa autobiografia Nachruf (1988); le fiabe Meine Cousine, die Hexe und weitere Märchen für kluge Kinder (1989). I ''saggi polemici di cinque decenni'' (1935-79) sono raccolti in Wege und Umwege, a cura di P. Mallewitz (1980); altri saggi, colloqui e discorsi in Einmischung: Gespräche, Reden und Essays, a cura di I. Heym e H. Henninger (1990).

Bibl.: AA.VV., Beiträge zu einer Biographie: eine Freundesgabe für St. Heym, Monaco 1973; R. Zachau, St. Heym, ivi 1982; U. Brandes, Dokument und Fiktion. Stefan Heym, 5 Tage im Juni, in Zitat und Montage in der neueren DDR-Prosa, Francoforte s.M.-Berna-New York 1984; P. Collini, Il mito di Ahasvero nell'opera di St. Heym, in Rivista di letterature moderne e comparate, 1984, pp. 147-60; Id., St. Heym, in Belfagor, 1985, pp. 547-60; H.P. Ecker, Poetisierung als Kritik. Stefan Heyms Neugestaltung der Erzählung des Ewigen Juden, Tubinga 1987; H. Wolfschütz, Stefan Heym, in Kritisches Lexikon zur Deutschsprachigen Gegenwartsliteratur, Monaco 1991; M. Ponzi, La terra di nessuno, prefazione a S. Heym, Costruito sulla sabbia, Roma 1991.

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