STEFANO II re d'Ungheria

Enciclopedia Italiana (1936)

STEFANO II re d'Ungheria

Giulio de Miskolczy

Figlio del re Colomanno e di Busilia, principessa siciliana, nacque nel 1101. Morto il padre nel 1116, l'adolescente coraggioso ma dominato dalle passioni e bramoso di avventure, salì al trono e implicò il suo paese in continue guerre per lo più inutili e poco fortunate. Nel 1116 presso l'Olšava venne sconfitto da Vladislao, principe di Boemia. Continuò la lotta iniziata dal padre contro la repubblica veneta per il possesso della Dalmazia e nel 1117 il doge Ordelafo Falieri venne sconfitto e ucciso dalle truppe magiare a Zara; ma St. non poté occupare la città e l'armistizio del 1118 lasciò nelle mani dei Veneziani le città dalmate. Il giovane re, per vendicarsi contro gli alleati della repubblica, nel 1118 mosse contro l'Austria; sennonché la sua campagna non ebbe altro effetto che le devastazioni delle contrade occidentali del paese da parte di Austriaci e Boemi per otto anni consecutivi. Nel 1123 St. portò il suo esercito in terra russa, ma fu costretto dai signori ungheresi a troncare l'impresa irragionevole. Nel 1124 si volse di nuovo contro la Dalmazia e occupò Spalato, Traù e Sebenico, che però l'anno appresso vennero riconquistate da Venezia. Nel 1126 lottò contro i Polacchi. Nel 1127, con una provocazione insensata, iniziò la lunga serie delle guerre bizantine. In quell'anno richiese all'imperatore Giovanni l'espulsione dall'impero dell'accecato principe Almos, suo zio, e dei suoi partigiani, che avevano trovato rifugio sotto la protezione dell'imperatore, imparentato con la casa reale d'Ungheria. La sua richiesta fu respinta: egli allora irruppe nell'impero, occupò Belgrado, Niš e Sofia e avanzò sino a Filippopoli; ma in seguito, mentre il suo esercito si ritirava, venne gravemente sconfitto dalle truppe di Giovanni (presso Harem), che occupò pure il Sirmio (il triangolo formato dai fiumi Drava, Sava e il Basso Danubio). St. riuscì a riconquistare l'anno appresso il Sirmio, ma la lotta finì sulla base dello statu quo. Morì nel 1131, avendo destinato a suo successore il cugino Béla il Cieco, figlio del principe Almos.

Bibl.: Hóman-Szekfü, Magyar történet (Storia ungherese), s. l. e s. a., I; F. Chalandon, Les Commène, Parigi 1912.