Austria, storia della

Enciclopedia dei ragazzi (2005)

Austria, storia della

Francesco Tuccari

La sede del potere imperiale degli Asburgo

Per molti secoli, in età romana e medievale, i territori che formano l'odierna Austria non costituirono un'unità statale compatta. A partire dalla seconda metà del 13° secolo, però, l'Austria diventò il simbolo e il fulcro del potere degli Asburgo, la dinastia imperiale che per oltre quattro secoli e mezzo governò il Sacro Romano Impero prima e l'impero d'Austria poi

Dalle origini all'avvento degli Asburgo

Abitati da popolazioni illiriche, celtiche e danubiane, i territori austriaci furono conquistati dai Romani alla fine del 1° secolo a.C. e quindi ripetutamente invasi dalle popolazioni barbariche tra il 4° e il 6° secolo d.C. In essi Carlomagno diede vita, sul finire dell'8° secolo, alla Marca orientale (Ostmark), una struttura politico-statale finalizzata alla difesa del regno franco ‒ e poi dell'impero carolingio ‒ dai popoli provenienti da oriente. Dalla seconda metà del 10° secolo sino alla prima metà del 13°, la Marca orientale, baluardo del cristianesimo, fu sotto il dominio dei Babenberg, che ottennero il titolo di duchi e divennero vassalli del Sacro Romano Impero. A essi subentrarono nella seconda metà del 13° secolo gli Asburgo (all'epoca alla guida del Sacro Romano Impero), che mantennero saldamente il proprio dominio sulla regione sino al principio del Novecento.

L'Austria asburgica

L'Austria rimase per secoli la base essenziale del potere imperiale degli Asburgo, dapprima nel Sacro Romano Impero (che essi governarono ininterrottamente dal 15° al 19° secolo) e poi nell'impero d'Austria (dal 1815 al 1918). La sua storia, in questo senso, è strettamente legata alla vicenda più ampia dell'impero asburgico. Come cuore di quell'impero l'Austria fu, nei secoli 16° e 17°, uno dei principali baluardi della Controriforma cattolica. Nello stesso periodo fu anche uno dei più importanti bastioni contro l'espansionismo dei Turchi ottomani in Europa, che nel 1683 giunsero sino alle porte di Vienna e ne furono cacciati.

Nel 18° secolo, con Maria Teresa e poi con Giuseppe II, fu uno dei centri propulsori dell'assolutismo riformatore e delle più significative esperienze di dispotismo illuminato. Dopo la Rivoluzione francese e l'età napoleonica (che posero fine nel 1806 al Sacro Romano Impero, sulle cui ceneri sorse nel 1815 l'impero d'Austria), l'Austria divenne con il cancelliere Metternich uno dei maggiori protagonisti della Restaurazione in Europa. Refrattaria a qualsiasi riforma in senso liberale e costituzionale, essa si oppose a ogni prospettiva di emancipazione delle molteplici nazionalità che appartenevano all'impero, in primo luogo di Italiani e Ungheresi, praticando una politica centralistica. Fu quindi investita dalle rivoluzioni del 1848, a cui rispose con una spietata repressione. Sconfitta dalla Francia e dal Piemonte nel 1859, e dalla Prussia e dall'Italia nel 1866, perdette le sue province italiane e ogni residua egemonia sul mondo germanico, modificando almeno in parte il suo atteggiamento nei confronti delle altre nazionalità dell'impero: in primo luogo nei confronti degli Ungheresi, molto favoriti dal compromesso del 1867 che istituì la duplice monarchia austro-ungarica.

Alla testa di un fragile impero multinazionale, l'Austria si legò sempre più strettamente alla Germania, di cui fu alleata nella Prima guerra mondiale (1914-18). La sconfitta in guerra segnò la fine dell'impero d'Austria e la nascita della Repubblica austriaca.

La Repubblica austriaca

Sorta nel 1919, e ridotta ai soli territori tedeschi del vecchio impero asburgico, la Repubblica austriaca ebbe una storia difficile. Nel periodo tra le due guerre mondiali si diede un governo autoritario e conservatore, nel quadro di una profonda instabilità politica. Nel 1938 fu annessa alla Germania nazista e subì tremende devastazioni durante la Seconda guerra mondiale (1939-45). Rimasta per oltre un decennio sotto il regime di occupazione delle potenze vincitrici, l'Austria è stata governata per tutta la seconda metà del Novecento essenzialmente da due forze politiche: il partito cattolico-popolare e il partito socialista. Un ruolo importante, e assai preoccupante, fu esercitato alla fine dello scorso secolo dal Freiheitliche Partei ("Partito della libertà"), di tendenze xenofobe, il cui accesso al governo portò per alcuni anni all'isolamento internazionale del paese.

CATEGORIE
TAG

Seconda guerra mondiale

Prima guerra mondiale

Rivoluzione francese

Compromesso del 1867

Rivoluzioni del 1848