• Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le App
    • Skill
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X

sulfamidici

di Gabriella d’Ettorre - Enciclopedia dei ragazzi (2006)
  • Condividi

sulfamidici

Gabriella d’Ettorre

I farmaci che bloccano i batteri

I sulfamidici (o solfammidici) sono un gruppo di farmaci attivi nei confronti di microrganismi quali gli stafilococchi, gli streptococchi, gli pneumococchi, e altri. Essi sono in grado di bloccare la riproduzione dei batteri, e pertanto si dice che hanno un’azione batteriostatica

La scoperta

La scoperta dei sulfamidici risale al 1935, quando il medico tedesco Gerhard Domagk individuò capacità antibatteriche nel Prontosil rosso, un colorante utilizzato nell’industria tessile. Domagk, pur avendo inizialmente ottenuto risultati negativi lavorando in vitro – cioè in provetta e non sull’animale vivente – somministrò tale sostanza a topi e a conigli infettati con lo streptococco e vide che dopo alcuni giorni gli animali guarivano dall’infezione.

I suoi studi furono ripresi in altri paesi. Alla fine del 1935 il medico francese Daniel Bovet e i suoi collaboratori dell’Istituto Pasteur di Parigi, Jacques e Thérèse Tréfouël e Federico Nitti, individuarono nella sulfanilamide il componente attivo della sostanza colorante. Scoprirono anche che questo principio attivo incolore – perciò fu chiamato Prontosil bianco – si forma nell’organismo vivente dal Prontosil rosso per effetto del metabolismo. Nel 1936 il Prontosil bianco venne messo sul mercato e ridusse drasticamente la mortalità da infezioni. Nel 1939 la commissione di Stoccolma assegnò il premio Nobel a Gerhard Domagk per la scoperta del primo efficace antibatterico della storia della medicina, ignorando il contributo di Bovet e collaboratori. Per ironia della sorte, il governo nazista impedì a Domagk di andare a Stoccolma a ritirare il premio Nobel e molti medici tedeschi dimostrarono un notevole scetticismo sulla efficacia di questo farmaco.

Migliaia di sulfamidici

Il nome sulfamidici fu attribuito alla classe di farmaci derivanti dal capostipite sulfanilamide. I sulfamidici comprendono una famiglia molto ampia di farmaci; oggi si calcola che i prodotti disponibili siano oltre 5.000, anche se poi il numero di quelli realmente impiegati nella pratica clinica è di gran lunga inferiore. La differenza tra un sulfamidico e l’altro deriva da una diversa posizione degli atomi di azoto contenuti nella molecola della sulfanilamide.

I sulfamidici sono stati utilizzati per molti anni, e con successo, per curare infezioni molto gravi quali quelle del sistema nervoso centrale, oltre a quelle dell’apparato urinario e gastroenterico. Tuttavia il loro impiego spesso inopportuno (antibiotici) ha causato lo sviluppo di batteri resistenti a questa classe di farmaci, riducendone di conseguenza l’utilizzo. Oggi, infatti, questi farmaci vengono usati principalmente come terapia di prevenzione piuttosto che per curare una malattia in fase acuta.

Come agiscono

L’azione antibatterica dei sulfamidici deriva dalla capacità di bloccare i microrganismi in fase di crescita (azione batteriostatica). I sulfamidici, infatti, bloccano l’azione di un enzima che è importante nella formazione dell’acido folico. Quest’ultimo è un acido fondamentale per l’uomo e per i batteri; con la differenza che l’uomo ricava l’acido folico dagli alimenti, mentre numerosi tipi di batteri non sono capaci di utilizzare l’acido folico dall’esterno e devono sintetizzarlo autonomamente. In assenza di acido folico i microrganismi muoiono.

I sulfamidici si possono assumere per via orale oppure per via parenterale (iniezioni intramuscolo oppure endovena). La loro azione è così rapida che già dopo sei ore dalla somministrazione si trovano distribuiti nel plasma.

Gli effetti tossici

I sulfamidici rientrano tra i farmaci che hanno numerosi effetti tossici collaterali che portano ad anemia, ad alterazioni della funzionalità del fegato e del rene, a stati di sonnolenza con difficoltà di concentrazione e così via. Inoltre, numerose sono le reazioni allergiche che si possono verificare in corso di terapia sulfamidica. Queste però sono molto più frequenti in soggetti che hanno una predisposizione genetica e che hanno carenza di alcune sostanze come l’acido folico.

Vedi anche
farmaco Qualsiasi sostanza, inorganica od organica, naturale o sintetica, capace di produrre in un organismo vivente modificazioni funzionali, utili o dannose, mediante un’azione chimica, fisico-chimica o fisica. Quando l’impiego di un farmaco è volto a ricondurre alla norma una funzione patologicamente alterata ... antibiotico Sostanza prodotta da microrganismi e capace d’agire su altri microrganismi (o su cellule viventi) inibendone la crescita o distruggendoli (azione di antibiosi). Il fatto che prodotti batterici potessero svolgere un’azione antibiotica era noto sin dai primi tempi della batteriologia, ma sono stati l’isolamento ... gonococco Batterio, agente causale della blenorragia, scoperto da A. Neisser nel 1879. Si presenta come un diplococco, formato dall’accoppiamento di due corpi batterici reniformi che si guardano dal lato della concavità e sono separati da un solco, così da assumere una caratteristica forma a chicco di caffè. È ... agranulocitosi Nome dato a sindromi acute o croniche, caratterizzate da una diminuzione notevolissima, fino alla scomparsa, dei leucociti polinucleati, o granulociti. Descritta nel 1922 da W. Schultz, l’agranulocitosi si distingue in centrale e periferica.  ● Le forme centrali possono essere:  a) da interessamento ...
Indice
  • 1 La scoperta
  • 2 Migliaia di sulfamidici
  • 3 Come agiscono
  • 4 Gli effetti tossici
Categorie
  • FARMACOLOGIA E TERAPIA in Medicina
Tag
  • JACQUES E THÉRÈSE TRÉFOUËL
  • SISTEMA NERVOSO CENTRALE
  • APPARATO URINARIO
  • INDUSTRIA TESSILE
  • VIA PARENTERALE
Altri risultati per sulfamidici
  • sulfamidici
    Enciclopedia on line
    Farmaci derivati dell’ammide dell’acido solfanilico (solfanilammide) e di alcune ammidi sostituite, introdotti nella terapia antibatterica da G. Domagk nel 1935 e quasi contemporaneamente da E.F.A. Fourneau e collaboratori. Per quanto tale termine sia tuttora usato prevalentemente per contrassegnare ...
  • sulfamidico (o sulfammidico)
    Dizionario di Medicina (2010)
    Antibatterico derivante dall’ammide dell’acido solfanilico o da alcune ammidi sostituite. I s. costituiscono la classe di farmaci che ha dato origine alla moderna chemioterapia antibatterica. Sviluppati, in tempi diversi, da studiosi come P. Ehrlich, G. Domagk, J. Tréfouel, D. Bovet e altri. Sono stati ...
  • SULFAMIDICI
    Enciclopedia Italiana - III Appendice (1961)
    (App. II, 11, p. 929) Mario FILOMENI Dalla sulfanilamide, per opportune modificazioni chimiche, si sono ottenuti in questi ultimi anni nuovi composti con attività antibatterica e con attività farmacologiche notevolmente diverse: inibitori della funzione tubulare renale (caronamide, benemide, ecc.); ...
  • SULFAMIDICI
    Enciclopedia Italiana - II Appendice (1949)
    Mario FILOMENI . La scoperta dei sulfamidici (Domagk, 1935) ha segnato nella terapia delle malattie infettive un progresso inatteso e decisivo. Per quanto i sulfamidici sintetizzati dopo la scoperta dell'azione antibatterica del prontosil ascendano ormai a qualche centinaio, abbastanza esiguo è il ...
Vocabolario
polisulfamìdico
polisulfamidico polisulfamìdico (o polisolfamìdico) s. m. [comp. di poli- e sulfamidico (o solfamidico)] (pl. -ci). – In farmacologia, termine con cui sono talora indicati i chemioterapici costituiti da più sulfamidici aventi lo stesso...
mielotrasfuṡióne
mielotrasfusione mielotrasfuṡióne s. f. [comp. di mielo- e trasfusione]. – Nel linguaggio medico, la trasfusione di midollo osseo che solitamente viene effettuata in neonati sofferenti di gravi processi infettivi, associata a trattamento...
  • Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le App
    • Skill
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X
  • Ricerca
    • Enciclopedia
    • Vocabolario
    • Sinonimi
    • Biografico
    • Indice Alfabetico

Istituto della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani S.p.A. © Tutti i diritti riservati

Partita Iva 00892411000

  • facebook
  • twitter
  • youtube
  • instagram
  • Contatti
  • Redazione
  • Termini e Condizioni generali
  • Condizioni di utilizzo dei Servizi
  • Informazioni sui Cookie
  • Trattamento dei dati personali