Sully-Prudhomme, René-François-Armand Prudhomme, detto

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Poeta francese (Parigi 1839 - Châtenay, Hauts-de-Seine, 1907). Seguì dapprima gli studî scientifici e conservò poi sempre una disposizione speculativa che si riflette anche nei suoi versi. Si fece conoscere come poeta con Stances et poèmes (1865), cui seguirono Les épreuves (1866), forse il suo libro più significativo, e i Croquis italiens (1866). Fu considerato un parnassiano, ma la sua ispirazione è più intimista e meditativa di quella del Parnasse. Importante fu per lui il modello di Lucrezio, del quale tradusse (1869) il primo libro del De rerum natura; pubblicò poi Les solitudes (1869), Les destins (1872), Les vaines tendresses (1875), i poemi filosofici La justice (1878) e Le bonheur (1888). Fra i suoi scritti in prosa, notevoli L'expression dans les beaux arts (1885), Réfléxions sur l'art des verses (1892), Testament poétique (1901) e La vraie religion selon Pascal (1905). Le sue opere sono raccolte in Oeuvres (8 voll., 1883-1908); postumo (1922) è uscito il suo Journal intime. Accademico di Francia dal 1881, fu insignito nel 1901 del premio Nobel per la letteratura.

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