Mamelucco, sultanato

Dizionario di Storia (2010)

mamelucco (ar. mamluk «schiavo»), sultanato


mamelucco

(ar. mamluk «schiavo»), sultanato Regime istituito dai cd. mamelucchi, all’origine soldati schiavi di etnia turca, in Egitto e in Siria, fra il 1250 e il 1516. Il primo regno m. fu stabilito da Aybak, generale dell’ultimo sultano ayyubide che, alla morte di questi, ne uccise il figlio, Turanshah, e ne sposò la moglie, stabilendo la propria dinastia, cd. bahride. Questa si attestò definitivamente nel bacino meridionale del Mediterraneo dopo la vittoria di Baibars sui mongoli ad Ain Jalut nel 1260 e si mantenne al potere fino al 1382, presentandosi come investita di autorità da un califfo-ombra abbaside, residente al Cairo. Ai mamelucchi bahridi successero, con la presa del potere di Barquq, i mamelucchi circassi, che si alternarono al potere senza stabilire durevoli linee dinastiche. In questa fase, il sultanato dovette fronteggiare nella prima parte del 15° sec. Tamerlano e i suoi discendenti, che devastarono la Siria, e alla fine del secolo l’ascesa del potere ottomano, in una situazione di crisi interna dettata dalle periodiche epidemie e dall’obsolescenza delle tecniche militari dell’esercito mamelucco. La conquista ottomana del sultanato m. si compì fra il 1516 (battaglia di Marj Dabiq) e il 1517 (battaglia di Raydaniyya), senza eliminare del tutto l’élite m. circassa, che si mantenne al potere nei sangiaccati egiziani (➔ Egitto) fino all’inizio del 19° sec., quando fu brutalmente eliminata da Muhammad ‛Ali.

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