Sumeri

Dizionario di Storia (2011)

sumeri


Popolazione della Mesopotamia meridionale. Si definiscono nelle iscrizioni cuneiformi sag-gi («teste nere»), il che fa supporre che appartenessero al gruppo negroide. La regione si chiamava Ki-en-gi, termine la cui spiegazione etimologica è ancora oscura, e dai babilonesi era chiamata Shumer, termine dal quale proviene il nome sumeri.

Storia

La provenienza dei s. è ancora oggetto di discussione tra gli studiosi, tutti d’accordo nel considerarli non autoctoni. Già nel 5° millennio a.C. sono presenti nella regione, dove danno origine alle culture di Eridu e Obeid, caratterizzate da ceramica lavorata a tornio. La loro presenza diventa più incisiva nel periodo storico di Uruk con l’apparizione delle prime città, del primo nucleo statale e della scrittura cuneiforme che ce li fa apparire come gli artefici della «rivoluzione urbana». La ricostruzione storica della civiltà sumerica è resa possibile dalla scoperta delle antiche città di Uruk, Lagash, Kish, Nippur, Isin e Larsa e da rinvenimenti epigrafici che hanno contribuito alla comprensione della struttura statale, delle istituzioni, del mondo intellettuale e dell’importanza che tutti questi aspetti hanno avuto nell’area del Vicino Oriente antico e nell’espansione dell’impero sumerico. Quest’ultimo viene abbattuto da Sargon il Grande, con cui sale al potere la dinastia semitica. Dopo che anche la dinastia di Sargon venne abbattuta dai barbari gutei e dopo che questi ultimi furono a loro volta cacciati, si può dire abbia inizio la seconda fase della storia sumerica (2050 a.C.), un rinascimento operato dalla III dinastia di Ur. Dai testi emerge la figura di Gudea, principe pacificatore e costruttore di templi. L’ultima fase della storia sumerica, cent’anni dopo circa, ha inizio dal 1950 a.C.; durante questo periodo prendono definitivamente il potere in tutta la Mesopotamia le dinastie «amorree».

Lingua e scrittura

Il sumerico è una lingua di tipo agglutinante, come altre in Europa, ma di grande complessità e diversa da ogni altra dell’Oriente anteriore antico. Vi si distinguono due fasi corrispondenti a due periodi storici e vi si individuano due principali dialetti, l’eme-ku e l’eme-sal, che vengono espressi con una scrittura eseguita con stili di canna su tavolette di argilla: è la scrittura più antica nota; in origine di carattere pittografico, evolve poi all’ideografia (schematizzazione dei disegni), e in seguito alla fonetica, che ha valori sillabici e non alfabetici.

Religione

La religione dei s. è caratterizzata da un politeismo di impronta naturalistica: per ogni città esiste una divinità principale, ma anche altre vengono venerate. Esse riflettono forze naturali e sono immortali. Tra queste emerge una triade di dei cosmici: An, dio del cielo; Enlil, dio dell’aria e creatore del mondo; Enki, dio della terra e dell’acqua. Un’altra triade ha carattere astrale: Nanna, dio della Luna; Utu, dio del Sole; Inanna, dea della stella Venere che assomma i caratteri della Terra Madre. Al di sotto degli dei i demoni sono spiriti negativi, portatori di malattie, contro i quali si esercitano arti magiche da parte del sacerdozio specializzato in una serie di funzioni. Il culto è scandito da date fisse nelle quali avvengono feste caratterizzate da sacrifici. Lo scopo di base del culto è il benessere nella vita terrena, mentre si ha una vaga nozione della vita futura, di stampo pessimistico.

Letteratura

I testi studiati in maniera sistematica hanno rivelato opere mitologiche che narrano soprattutto le storie delle divinità, le origini dell’universo e il destino dell’uomo. Tra questi il poema della nascita di Nanna e il ciclo di Gilgamesh, eroe che cerca di ottenere l’immortalità. La lirica è costituita soprattutto da inni e preghiere agli dei e ai sovrani. La maggior parte dei testi non riguarda la letteratura vera e propria, ma è costituita da documenti economici, opere scientifiche e testi giuridici provenienti soprattutto da Lagash.

Arte

Si tratta di un’arte ufficiale volta alla celebrazione della religione e del potere. Già in età pre­istorica l’architettura ci è nota dai grandi templi urbani e da mura costruite con mattoni di argilla. Il tempio contiene un altare di fronte al quale c’è la tavola delle offerte. Inizialmente costituito da un solo vano, si allarga in seguito con un sistema di stanze e di cortili, contornato da un recinto sacro. Il palazzo è costituito da un cortile centrale sul quale si affacciano le stanze e qualche volta la stessa pianta si moltiplica. Le statue sono di piccole dimensioni, soprattutto per quanto riguarda gli ex voto, mentre le statue dei principi e degli dei sono di dimensioni maggiori e in atteggiamento ieratico e solenne. Il rilievo è molto diffuso: i visi sono raffigurati di profilo, con gli occhi di fronte, e così il corpo. Particolarmente importanti sono i sigilli e gli oggetti di ornamento.

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