superuomo Uomo che eccelle e domina per le sue eccezionali doti di genio e di volontà sugli altri uomini. Adoperato in tal senso da J.G. Herder, J.W. Goethe, J.P.F. Richter, il termine acquista notevole rilievo nel pensiero di F. Nietzsche; nella prima parte del Novecento, G. D’Annunzio e altri lo usarono per esaltare concezioni dell’uomo di tipo vitalistico ed estetizzante.
Traduzione letterale del termine ted. Übermensch, che si trova già usato nella seconda metà del Seicento da Heinrich Müller, e che è più volte adoperato, nel secolo successivo, da Herder, da Goethe, da J.P. Richter, nel senso generale di uomo superiore, uomo che si eleva, per la sua genialità, al di ...
Termine corrispondente, tanto nell'etimologia quanto nel significato, al tedesco Übermensch, analogamente reso in francese con Surhomme e in inglese con Superman. Il vocabolo Übermensch s'incontra già nel sec. XVII (per la prima volta nel 1664, nelle Geistliche Erquickungsstunden di Heinrich Müller), ...
superuòmo superuomo m. [comp. di super- e uomo, calco del ted. Übermensch] (pl. superuòmini). – 1. Uomo che eccelle e domina per le sue doti eccezionali di genio e volontà sugli altri uomini, soprattutto in riferimento al pensiero di F. Nietzsche per...
superomista agg. Che celebra il superuomo; da superuomo. ◆ Da settimane i genitori che hanno visto «Gli Incredibili» sono gravemente divisi: tra quelli per cui «è un film bushista, superomista, tutto valori familiari retrivi» e quelli che, come Angela,...