(ebr. Ărām) Nome con cui nella storia orientale antica viene designata la regione costiera e subcostiera del Mediterraneo orientale a S dell’Asia Minore, dal Libano all’Eufrate. ...
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targūm Parola aramaica, poi entrata anche nell’ebraico post-biblico, che significa «traduzione» e con la quale si designano alcune versioni della Bibbia in lingua aramaica giudaica. Si ignora quando furono [...] eseguite: si cominciò a sentirne il bisogno nel periodo posteriore all’esilio, quando cioè l’ebraico fu sostituito dall’aramaico come lingua parlata in Palestina; all’epoca dei Maccabei erano già fissate, sia pure solo oralmente. Il carattere delle ...
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RABBĪ (ebraico e aramaico rabbī, greco ῥαββί, ῥαββεί)
Umberto Cassuto
Titolo onorifico dei dottori ebrei, costituito dal sostantivo rab, "maestro", e dal suffisso pronominale di prima persona singolare: [...] e non da rab: rabbānīm "maestri", "dottori" (meno bene altri vi vede il consueto nome rab, col suffisso pronominale aramaico di 1ª persona plur., "il nostro maestro"). Non tutti però i presidenti di accademia ebbero questo titolo: ad esempio Yĕhūdāh ...
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Re dello stato aramaico di Sam'al, in Cilicia, vissuto nella seconda metà del 9º sec. a. C. Si hanno di lui due iscrizioni, che esaltano le vittorie ottenute sui nemici circostanti e la prosperità del [...] regno ...
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(ebr. Ṣōbāh) Antico Stato aramaico, situato a N di Damasco. Secondo la Bibbia (II Samuele 8, 3), verso il 1000 a.C. si estendeva fino all’Eufrate. Fu combattuto con successo da Saul. David ne sconfisse [...] il re Adadezer, conquistandone il territorio ...
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Termine aramaico, che significa «padre»: ricorre tre volte nel Nuovo Testamento, una sulla bocca di Gesù (Mc. 14, 36), due come preghiera attribuita da Paolo ai cristiani (Gal. 4, 6; Rom. 8, 15), e indica [...] un rapporto di assoluta intimità con Dio ...
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Bit Zamani
Stato aramaico nell’alta valle del Tigri, sorto a seguito delle invasioni dell’11° sec. a.C., con centro Amedu (che rimase fino a epoca medievale il nome dell’od. Diyarbakır). Dopo due secoli [...] d’indipendenza fu conquistato dal re assiro Assurnasirpal II (ca. 870 a.C.), che ne fece la provincia di Nairi. Controllava l’accesso alle miniere di rame e all’attraversamento del Tauro ...
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Bit Adini
Stato aramaico sul medio Eufrate, a valle di Karkemish, con capitale Til-Barsip (Tell Ahmar), che controllava il passaggio dell’Eufrate. Dopo accanita resistenza fu annesso all’Assiria da Salmanassar [...] III (855 a.C.). Per la sua posizione strategica, la nuova provincia fu affidata al capo dell’esercito, come base di partenza per le spedizioni in Siria ...
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(o massaliani) Membri (dall’aramaico mĕṣallin «i preganti») di un movimento ascetico cristiano dell’Asia Minore, sorto in Mesopotamia intorno alla metà del 4° sec. (detti anche euchiti o marcianisti). [...] Conducevano vita solitaria o in comunità e ritenevano la preghiera il mezzo per eccellenza, se non l’unico, per vincere il demonio che è in ogni uomo e per porsi in comunione con Dio. Condannati dal sinodo ...
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Traduzione del titolo aramaico Rēsh gālūtā (ebr. Rōsh Gōlāh o Rōsh Gālūt) che significa «capo dell’esilio», dato al capo supremo degli Ebrei rimasti in Babilonia dopo l’esilio. La carica è attestata almeno [...] dalla metà del 2° sec. d.C., ma ha certamente origini precedenti. Rappresentante degli Ebrei presso il governo del paese e insieme loro giudice supremo, l’e., di cui la tradizione affermava la discendenza ...
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aramaico
aramàico agg. e s. m. (pl. m. -ci). – Del popolo arameo, degli Aramei: lingua a. (o, come s. m., l’aramaico), lingua appartenente al gruppo occidentale delle lingue semitiche, parlata all’inizio dell’era volgare in Mesopotamia, Siria,...
midrascico
midràscico agg. [der. dell’ebr. midrāsh] (pl. m. -ci). – Relativo al midrāsh o ai midrāshīm: indagine, esegesi m.; stile m.; aramaico m., l’aramaico in cui sono scritti i midrāshīm.