(dal lat. casus; fr. hasard; sp. acaso, casualidad; ted. Zufall; ingl. chance). - Dal punto di vista strettamente speculativo, caso, o evento casuale, è quello che si produce al di [...] posteriori che hanno fatto uso del concetto del caso, la posizione ideale in cui questo si è e V, 1890-91. I casi grammaticali. Il caso (fr. cas; sp. caso; ted. Kasus; ingl. case; ... ...
Leggi Tutto
accusativo Casogrammaticale caratterizzato nelle lingue indoeuropee dalla massima uniformità desinenziale, dall’elevata frequenza, da notevole stabilità [...] che significano «dire», «pensare», «volere» e simili. Consiste nel porre il soggetto della proposizione nel caso accusativo e il predicato concordato con esso nel modo infinito. ... ...
Leggi Tutto
nominativo Casogrammaticale che indica il soggetto dell’azione con il verbo attivo, l’oggetto dell’azione con il verbo passivo. La sua desinenza nell’indoeuropeo è di norma -s nel singolare (ma temi in -ā, -n, -r, -s, omettono di solito la desinenza); -es (contratto in -ās, -ōs con la finale di ...
Leggi Tutto
adessivo Casogrammaticale, esprimente stato nella vicinanza di qualcosa, che si ritrova in varie lingue non indoeuropee, come l’ungherese (ugrofinnico) o il tabassarano (caucasico). ...
Leggi Tutto
(dal lat. ablativus; fr. ablatif; sp. ablativo; ted. Ablativ; ingl. ablative). - L'ablativo è il casogrammaticale che indica in molte lingue indoeuropee il punto di partenza. [...] contribuito a dare ai significati di questo caso notevole varietà (separazione, causa, strumento ), ed esprime, senz'alcun legame grammaticale con la proposizione in cui si trova ... ...
Leggi Tutto
caso 1. Definizione e funzioni Il caso è una categoria linguistica che svolge essenzialmente due funzioni, una in prevalenza sintattica e l’altra in prevalenza [...] ), in latino ancora da nomi flessi (Marc-ī, caso genitivo; tot-ō cord-e, caso ablativo). Dal punto di vista del significato grammaticale, il fatto di trovarsi al nominativo in una ... ...
Leggi Tutto
Italia Stato dell’Europa meridionale, corrispondente a una delle regioni naturali europee meglio individuate, data [...] latino si dettano norme o si offrono modelli grammaticali o retorici (Boncompagno da Signa, G. ritardo rispetto all’Europa. A parte il caso di narratori atipici come E. De Marchi ...
Leggi Tutto
Grecia Stato dell’Europa meridionale, [...] edizioni delle opere antiche, commenti grammaticali ed eruditi; è responsabile Prevelàkis, T. Petsàlis. Del tutto singolare il caso di K. Polìtis, che nel descrivere la sparizione ...
Leggi Tutto
GERMANIA (A. T., 53-54-55; 56-57). Geografia: Nome (p. 667); La moderna conoscenza geografica (p. 667); Situazione e confini (p. 668); Composizione [...] di uno dei pretendenti, ma in questo caso si riserva di chiedere un indennizzo. L'Austria grandi editori accettano la codificazione grammaticale del tedesco e la normalizzazione ...
Leggi Tutto
CARLOMAGNO, re dei Franchi e dei Longobardi, imperatore romano. - Nacque, ignoriamo dove, probabilmente il 2 aprile del 742. Era il primogenito [...] 'odierno Holstein meridionale. Anche in questo caso è difficile dire se l'opera di e l'abitudine d'impartire l'insegnamento grammaticale e letterario per via di domande e risposte ...
Leggi Tutto
caṡo s. m. [dal lat. casus -us, propr. «caduta», der. di cadĕre «cadere»; nel sign. 7, il lat. casus è un calco del gr. πτῶσις (che significava anch’esso propr. «caduta»)]. – 1. Avvenimento fortuito, accidentale ...
perìodo s. m. [dal lat. periŏdus (nel senso temporale e grammaticale), gr. περίοδος, propr. «circuito, giro», comp. di περι- «peri-» e ὁδός «via»]. – 1. a. In generale, nel linguaggio scient., con riguardo ...