Pittore (Arpino 1568 - Roma 1640). Tipico rappresentante delle tendenze naturalistiche tardo manieriste, fu incaricato di vaste imprese decorative (decorazione della cupola e della sagrestia della Certosa [...] , ecc.), nelle quali mostra una ripresa, in termini controriformati, dei modelli raffaelleschi. Ebbe una vastissima produzione sia di pale d'altare, per le quali elaborò una efficace formula pietistica, sia di quadretti da camera di tema religioso e ...
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Pittore (Iesi 1550 - Roma 1620). Allievo del Cavalierd'Arpino, si distingue tra i tardi manieristi romani per un suo personale senso del colore (affreschi della cappella del Sacramento in S. Maria in [...] Trastevere, 1589) ...
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ARPINO (A. T., 24-25-26)
V. E.
G. L.
Gia comune della provincia di Caserta, ora incluso in quella di Frosinone: sito a 450 m. s. m. Ha 10.194 ab., per la maggior parte distribuiti nelle numerose frazioni [...] celebre per avere dato i natali a Mario, il rivale di Silla, a Cicerone e a Giuseppe Cesari, detto il Cavalierd'Arpino, è ricca di avanzi dell'età preromana e medievale. Poco discosta dalla città è l'acropoli, detta oggi Civitavecchia, che raggiunge ...
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PALLOTTA, Giovanni Evangelista
Antonio D'Amico
PALLOTTA, Giovanni Evangelista. – Nacque a Caldarola, presso Macerata, nel febbraio 1548 da Desiderio e da Domenica Cianfortini, primogenito di cinque [...] affidandone la decorazione delle stanze al Cavalierd’Arpino (Giuseppe Cesari).
L’11 giugno iniziative urbanistiche ed edilizie di un cardinale di Sisto V: primi risultati di una ricerca d’archivio, in Sisto V. Le Marche, a cura di M. Fagiolo - M. ...
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PALLOTTA, Guglielmo
Antonio D’Amico
– Nacque a Macerata il 13 novembre 1727, figlio di Paride e di Angela Baldinucci, di nobile famiglia fiorentina.
Frequentò il collegio dei gesuiti di Macerata sotto [...] Battista Calandra da Vercelli di un quadro del Cavalierd’Arpino (Giuseppe Cesari), tuttora collocata su un altare quadri di «prospettiva con figure» del Piazza, un San Francesco d’Assisi e un San Pietro «della scuola di Carracci», una Samaritana ...
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Caravàggio, Michelangelo Merisi (o Amerighi) detto il. - Pittore (Milano 1571 - Porto Ercole 1610), detto C. dal paese d’origine della famiglia. Allievo di S. Peterzano a Milano (1584), intorno al 1592 [...] andò a Roma, dove il Cavalierd’Arpino lo avrebbe applicato «a dipingere fiori e frutta». Protetto dal cardinale F. M. del alcune fonti sarebbe stata richiesta una seconda versione della pala d’altare) e avviò la celebrità dell’artista. Dopo i ...
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Pittore (Roma 1610 circa - Treviso 1661). Si formò a Roma, dove risentì del Cavalierd'Arpino, di F. Albani e di Pietro da Cortona, e fu in contatto con gli artisti postcaravaggeschi. Prima del 1629 si [...] stabilì a Venezia, dove fu amico di artisti e di letterati come G. F. Loredan, per il quale eseguì disegni per i frontespizî di varie opere; dal 1656 fu a Treviso. Subì l'influsso della pittura di Paolo ...
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Pittore (Roma 1602 - ivi 1660). Frequentò lo studio del Cavalierd'Arpino e di Jacob de Hase (1575-1634), un fiammingo pittore di battaglie, ma determinante fu il suo incontro con P. van Laer e la cerchia [...] dei Bamboccianti. Si dedicò a una pittura di genere nella quale il tema quotidiano o pittoresco è tuttavia trattato con un senso della luce e della verità decisamente caravaggesco. Tra le sue opere più ...
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Pittore (Gubbio 1587 - Roma 1663), scolaro e seguace del Cavalierd'Arpino, fu anche influenzato da Pietro da Cortona. Eseguì soprattutto affreschi decorativi (in varie chiese di Roma, di Gubbio e di Savona [...] e in Casa Durazzo a Genova) ...
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