endecasillabo Verso composto di 11 sillabe, il più importante e vario della tradizione poetica italiana per le sue molteplici soluzioni metriche (in base al numero degli accenti e delle pause); di largo impiego nel poema in terzine (Dante, che lo definì superbissimum carmen) e in ottave (L. Ariosto, ...
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endecasillabo. - Il verso dantesco, e in particolare l'e., ha attirato fortemente l'attenzione degli studiosi fino a spingerli a una serie d'importanti considerazioni sui rapporti [...] , Il verso di D., Roma 1907; R. Fornaciari, Note di metrica italiana, una forma dell'endecasillabo, in Fra il nuovo e l'antico: prose letterarie, Milano 1909, 429-452; M. Casella ... ...
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endecasillabo 1. Definizione L’endecasillabo è un verso di 11 sillabe metriche (➔ metrica [...] a proposito di componimenti, o di loro parti (per es. in molta poesia teatrale), in soli endecasillabi non legati da rime (o con rime possibili solo a grande distanza le une dalle ... ...
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FALECEO (ϕαλαίκειον, [versus]). - Verso endecasillabo che prese il nome dal poeta alessandrino Faleco che sembra essere stato il primo ad usarlo stichicamente. Ma insieme con altri versi ricorre assai prima; ad es., in Saffo, in Anacreonte e poi nei tragici e nei comici. Considerato secondo la ...
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aquella. - Provenzale; pronome dimostrativo femminile, " quella ". Ricorre nel quarto endecasillabo in lingua d'oc fatto pronunciare da D. al prediletto trovatore Arnaut Daniel: Ara vos prec, per aquella valor (Pg XXVI 145). ...
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Quell’ampio verso sciolto, proteso oltre la misura canonica dell’endecasillabo, fitto di parole e di immagini-oggetto che dichiaravano apertamente l’uggia per la tradizione lirica egocentrica, elitaria e contratta dell’ermetismo; quel verso, al contr ...
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- Nell'elenco di metri di VE II, D. pone nell'ordine di frequenza l'endecasillabo, il settenario, il quinario, il trisillabo: Post hoc pentasillabum et deinde trisillabum ordinamus [...] del tutto m'ha lasciato. D. usa il t. come emistichio segnato dalla rima internamente all'endecasillabo nella stanza isolata Lo meo servente core (Rime XLIX) al v. 12 (ché mi volge ... ...
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1. Il s. è considerato da D. nel De vulg. Eloq. come il verso secondo per importanza soltanto all'endecasillabo: Et dicimus eptasillabum sequi illud quod maximum est in celebritate [...] ne vedremo subito i casi di presenza limite, cioè la stanza con un solo s. (di tutti endecasillabi, D. ha scritto soltanto Donne ch'avete (Vn XIX 4 ss.) e Voi che 'ntendendo, Cv II ... ...
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. - In VE II V 6, D., dopo aver affermato che il settenario segue per frequenza di uso e rinomanza l'endecasillabo, dice: Post hoc pentasillabum et deinde trisillabum ordinamus. [...] (si ricorda il fiorentino Pietro Morovelli). E come emistichio (segnato dalla rima) dell'endecasillabo si trova, oltre che nei siciliani e nei siculo-toscani, perfino in Cavalcanti ... ...
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Manibus, oh, date lilïa plenis. - È un emistichio virgiliano (Aen. VI 883), in cui è inserita la particella vocativa per formare l'endecasillabo. Con queste parole - che nell'Eneide Anchise pronuncia a proposito del giovane Marcello - viene accolta Beatrice, al suo apparire nel Paradiso terrestre ( ...
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endecasìllabo agg. e s. m. [dal lat. hendecasyllăbus, gr. ἑνδεκασύλλαβος, comp. di ἕνδεκα «undici» e συλλαβή «sillaba»]. – Nella metrica italiana, verso di undici sillabe (o, più propriam., di undici «posizioni ...
sàffico agg. [dal lat. Sapphĭcus, gr. Σαπϕικός, der. di Σαπϕώ, Saffo] (pl. m. -ci). – 1. Relativo a Saffo, poetessa greca di Lesbo (fine sec. 7° - prima metà sec. 6° a. C.), e alla sua opera: la poesia ...