fariseo Aderente al principale fra i partiti del giudaismo negli ultimi tempi dell’età precristiana e al principio dell’età cristiana. Le origini [...] il giudaismo quale si venne allora foggiando ebbe carattere quasi interamente conforme al sistema farisaico e tale si è mantenuto anche in seguito attraverso i secoli. L’immagine ...
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Shammai ‹šammài›. - Dottore ebreo (sec. 1º a. C. - 1º d. C.), detto anche Sh. il Vecchio. Con Hillēl (v.) nella direzione del sinedrio [...] farisaico, fu tra le massime autorità spirituali della sua epoca, distinguendosi da Hillēl per un atteggiamento generalmente più rigorista e dando inizio a una scuola diversa. ...
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SCANDALO. - Teologia. - È una parola, azione, omissione, cattiva in sé o in apparenza, che è, al prossimo, incitamento e occasione di peccato. [...] ; è indiretto, quando, senza volerlo appositamente, si prevede però il peccato altrui. È detto farisaico, quando l'occasione al peccato è tutta da attribuire alla malizia di chi si ...
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Piètro Apostolo, santo/">santo. - Uno dei dodici Apostoli. Secondo il Vangelo di Matteo (16, 17-19; cfr. [...] sedere a mensa con i gentili convertiti, dando così ragione a un costume tipicamente farisaico, sostenuto dai messi di Giacomo (cfr. Galati, 2, 11-14). Probabilmente P. fu anche ...
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Salomóne (ebr. Shĕlōmōh "pacifico", gr. Σαλωμών, Σολομών, lat. Salomon). - Re d'Israele (circa 961-922 a. C.), figlio e successore [...] a. C., scritti in ebraico ma conservati in greco: opera dell'ambiente farisaico, essi intendono giustificare le terribili punizioni che Dio infligge al popolo ebraico condannandone ...
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MIDRĀSH (costruito con un genitivo, midrash, con a breve; al plurale midrāshim, ovvero, in alcuni casi [v. appresso], midrāshōt). - Questo vocabolo (dal [...] (v. farisei) e poi in quelle del giudaismo rabbinico che continuò il farisaismo in quanto che queste cerchie, animate dal più appassionato amore e dalla più profonda venerazione ...
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SALERNO, Elisa. – Nacque a Vicenza il 16 giugno 1873 da Antonio e da Giulia Menegazzi, sesta di nove figli, dei quali sopravvissero solo la sorella maggiore [...] dei contrasti interni al mondo cattolico vicentino, il comportamento considerato farisaico degli ambienti conservatori e i diffusi pregiudizi antifemminili al loro interno ...
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ECUMENICO, MOVIMENTO. - La qualifica di "ecumenico" (dal gr. οἰκουμένη "la terra abitata"), che nella storia del cristianesimo antico ha già ricevuto una sua specifica [...] dalle chiese riformate per superare, in un riconquistato desiderio di unità, quel farisaico particolarismo ecclesiastico che le ha sempre definite. Gli ostacoli principali cui va ...
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CICERONE, Marco Tullio (Marcus Tullius Cicero). - Nacque ad Arpino il 13 gennaio del 106 a. C. da una famiglia di possidenti. [...] per la coscienza che il problema del comando in questa guerra era da risolvere senza farisaismi costituzionali. È stato detto più volte che il discorso di C. è di una vuotezza ...
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PAOLO, santo. - Apostolo, nato a Tarso in Cilicia verso l'inizio dell'era cristiana, massimo propagatore dell'idea cristiana nel mondo ellenistico-romano, e a cui in gran [...] natura ardente, educato in famiglia e nella scuola alla rigidezza d'un sincero fariseismo, condivise le idee farisaiche su Gesù, e si oppose con tutte le forze a una riabilitazione ...
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fari¿àico agg. [dal lat. tardo pharisaicus] (pl. m. -ci), letter. – Di o da fariseo, dei farisei: la setta farisaica. Più spesso fig., di atto o comportamento formalistico, ipocrita, dettato da finto zelo o comunque falso, che nasconde le vere...
fari¿aismo (o fari¿eismo) s. m. [der. di farisaico, fariseo], letter. – 1. La setta, il partito dei farisei, la loro dottrina politica e il complesso dei loro atteggiamenti, delle loro norme nella vita pratica, sociale, politica. 2. fig. L’agire...