ebràicoLingua semitica appartenente al gruppo nord-occidentale, parlata anticamente in Palestina dal popolo ebreo. L'e. è affine al fenicio e al moabitico: anche l'alfabeto è di tipo fenicio, mentre la [...] cd. scrittura 'quadrata' è molto più tarda. Nell'età postbiblica (dal 2° sec. a.C.), l'e. decadde come lingua parlata, ma rimase nell'uso liturgico e dotto delle comunità israelitiche, soprattutto dopo la diaspora. In età moderna l'e. prima rinacque ...
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Linguaebraica postbiblica i cui inizi coincidono con quelli dell’era cristiana e il cui sviluppo si estende fino ai nostri giorni. In origine lingua d’uso, andò progressivamente restringendosi all’ambito [...] parlata. Infine, con la fondazione dello Stato d’Israele nel 1948, ne è divenuta la lingua ufficiale. Nella fase recente si nota un influsso dell’ebraico biblico, concretizzato, per es., nel ritorno di norma alla desinenza -īm (e non più -īn) del ...
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Sefarad
Denominazione della Penisola Iberica in linguaebraica medievale. Da S. prendono il loro nome i sefarditi, ebrei originari di Spagna e Portogallo, espulsi in gran parte dalla Penisola alla fine [...] del 15° secolo ...
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Persone appartenenti al popolo ebraico o comunque legate all’identità religiosa e storica israelitica.
Il nome Ebrei, di origine incerta, entrò nell’uso comune attraverso la letteratura dell’età ellenistica [...] . Una figura emblematica di questo periodo, è Achad Haam il cui stile costituisce la base per la moderna saggistica. La linguaebraica si evolve e perviene a una purezza di espressione con la lirica di C.N. Bialik, di S. Černichovskij e di Z. Shneur ...
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Antropologo e storico delle religioni italiano (Napoli 1926 - Roma 1997). Ha studiato le religioni con rigoroso metodo scientifico, senza condizionamenti ideologici, cercando di analizzarne i diversi aspetti [...] insegnò fino al 1996. Ricevette, per il matrimonio misto dei genitori, un'educazione ebraica e cattolica, e iniziò da adolescente lo studio della linguaebraica nella sinagoga di Napoli. Tali esperienze lo spinsero a occuparsi molto presto di storia ...
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Pubblicazione (diversa sia dai giornali quotidiani sia dalle pubblicazioni periodiche ufficiali di accademie e società scientifiche) che, a intervalli regolari di tempo, porta a conoscenza di un vasto [...] e in particolare Tel Aviv è rimasto uno dei maggiori centri di pubblicazione. La maggior parte dei p. sono in linguaebraica, ma molti sono in arabo, inglese, francese, polacco, yiddish, ungherese e tedesco.
Tra i paesi di religione musulmana, fuori ...
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Stato del Vicino Oriente, confinante a N con il Libano, a E con la Siria e la Giordania, a SO con l’Egitto.
Dal punto di vista morfologico il territorio può essere diviso in 4 aree (la pianura costiera; [...] da cui la necessità di assicurare a I. una maggioranza ebraica. Nel 2005 l’attuazione del disimpegno da Gaza, con ’edizione 2008 del Salone del libro di Torino.
Per la letteratura in lingua araba ➔ Palestina.
Il movimento artistico in terra d’I. ha i ...
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CHIESA (fr. église; sp. iglesia; ted. Kirche; ingl. church)
Mario NICCOLI
Alberto PINCHERLE
Giuseppe MESSINA
Umberto FRACASSINI
Guido ZUCCHINI
Arturo Carlo JEMOLO
Carlo CARASSAI
Giuseppe DE LUCA
Francesco [...] società civile in mezzo a cui viveva, anzi sotto molti aspetti con essa contrastante, non era l'origine nazionale e neppure la linguaebraica, che generalmente non era più parlata e intesa, ma un vincolo religioso: la fede cioè in un solo Dio, e l ...
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ITALIA
Roberto Almagià
Giovanni Tommasini
Lazzaro Dessy
Vincenzo Longo
Gino Ducci
Giuseppe Santoro
Roberto Tremelloni
Luigi Bernabò-Brea
Luigi Salvatorelli
Mario Torsiello
Aldo Garosci
Arnaldo [...] dell'esercizio professionale per i cittadini di razza ebraica": esclusi totalmente dalla professione di notaio o da operaia comunista in Francia vive organizzata nel «gruppo di lingua italiana» del Partito comunista francese; rispetto all’«esilio che ...
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ALGEBRA (fr. algèbre; sp. algebra; ted. Algebra; ingl. algebra)
Luigi BERZOLARI
Introduzione Storica. -1. Il vocabolo algebra è una derivazione della parola araba al-giabr, che si trova per la prima [...] persona col monaco tedesco Giordano di Sassonia (morto nel 1237), generale dell'ordine dei domenicani.
Un'opera scritta in linguaebraica da Abrāhām bar Chijja ha Nasi, di Barcellona, noto col nome di Abramo Savasorda (intorno al 1100), e tradotta ...
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ebraico
ebràico agg. e s. m. [dal lat. tardo hebraĭcus, gr. tardo ἑβραϊκός] (pl. m. -ci). – Degli Ebrei, che appartiene o si riferisce agli Ebrei: la storia, la civiltà, la religione, la letteratura ebraica. Alfabeto e., l’alfabeto adoperato...
ebraicista
(o ebraista) s. m. e f. [der. di ebraico] (pl. m. -i). – Conoscitore, studioso della lingua ebraica, o, più genericam., esperto di storia, cultura, tradizioni e costumi ebraici.