Cavalièr d'Arpino, Giuseppe Cesari detto il. - Pittore (Arpino [...] 1568 - Roma 1640). Tipico rappresentante delle tendenze naturalistiche tardo manieriste, fu incaricato di vaste imprese decorative (decorazione della cupola e della sagrestia della ...
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Giròlamo da Carpi. - Pittore e architetto (Ferrara [...] , da cui derivò un moderato classicismo. Trasferitosi a Bologna, accanto alle soluzioni manieriste del Parmigianino, interpretò con libero eclettismo i modi di Giulio Romano e di ...
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Mierevelt ‹mìirëvelt› (o Miereveld), Michiel. - Pittore (Delft [...] 'Aia, pittore dei principi di Orange . Autore di scene storiche e di composizioni manieriste, fu soprattutto noto come ritrattista ( Amsterdam , Rijksmuseum: Ritratto di A. Spinola ...
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Füssli ‹fü´üsli› (o Füessli), Johann Heinrich (anglicizz. Henry Fuseli o Fusely). - Pittore e scrittore d'arte ( [...] alla grandezza delle rovine antiche, 1778, Zurigo, Kunsthaus), guardò con interesse anche a soluzioni manieriste; a Roma tra il 1770 ed il 1778 fu in contatto con N. A. Abildgaard ...
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Granacci, Francesco. - Pittore (forse Villamagna, [...] la Madonna in gloria (Firenze, galleria dell'Accademia), i pannelli con Storie di Giuseppe (Firenze, Uffizi) che mostrano affinità con le prime esperienze manieriste fiorentine. ...
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MELANI, Alfredo. – Nacque il 23 genn. 1859 da Candido e Maria Bianchi a Pistoia, dove frequentò prima il seminario, poi il ginnasio municipale, passando successivamente [...] s.). I progetti di questi anni risentono di influenze gotiche, rinascimentali e manieriste (soprattutto toscane e lombarde), evidenti nei disegni conservati nel fondo Carte Alfredo ...
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Tintorétto, Iacopo Robusti detto il. - Pittore (Venezia 1518/1519 - ivi 1594), dovette il soprannome alla professione di tintore [...] dalle sue prime opere si nota una forte impronta della cultura figurativa del manierismo. Il pittore armonizzò la tradizione veneta di Giorgione e Tiziano, basata sulla funzione ...
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GHISI, Teodoro. - Nacque nel 1536 a Mantova, dove quello stesso anno il padre Ludovico, mercante originario di Parma, era stato "investito" dallo Spedale del possesso [...] , in La scienza a corte. Collezionismo eclettico natura e immagine a Mantova fra Rinascimento e manierismo, Roma 1979, pp. 240-268; Id., Per il catalogo di T. G., in Arte lombarda ...
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GIANI, Felice. - Figlio di Giulio Domenico e di Angela Maria, nacque il 17 dic. 1758 a San Sebastiano Curone, feudo imperiale del principe Doria, oggi in provincia d'Alessandria. Lasciato [...] , IV (1995) pp. 154 s.; M. Hochmann, F. Salviati a Venezia, in F. Salviati o la bella maniera (catal., Roma-Parigi), a cura di C. Mombeig Goguel, Milano 1998, pp. 58 s.; A. Ottani ...
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CARRACCI, Ludovico. - Figlio di Vincenzo, macellaio di origine cremonese, nacque a Bologna nel 1555 (fu battezzato il 21 aprile). Studiò con Prospero Fontana, e [...] ebbe più rivali importanti fra i pittori della città, sicché la sua opera influì in maniera determinante sulla pittura dell'inizio del sec. XVII a Bologna e, più generalmente, in ...
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manièra (ant. manèra) s. f. [dal fr. ant. maniere, uso sostantivato dell’agg. manier, propr. «che si fa con le mani»]. – 1. a. Modo particolare di operare, di comportarsi: non tutte le operazioni si svolgeranno ...