Zeffirelli, Franco Nome d'arte di Gianfranco Corsi, regista cinematografico e regista, scenografo e costumista teatrale, nato a Firenze il 12 febbraio 1923. Dotato di un forte senso dello spettacolo e [...] di un gusto figurativo prezioso ma non esente da esuberanze manieristiche, ha riversato nelle sue abili orchestrazioni cinematografiche (quasi tutte coproduzioni internazionali) ...
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Sustris ‹sö´stris›, Frederik. - Pittore e architetto (n. forse Padova [...] di architetto; diresse la costruzione del cortile delle grotte nella residenza e progettò la chiesa di S. Michele (1583-97), sugli esempî delle architetture manieristiche romane. ...
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BIFFI, Gian Andrea. - Scultore; visse e operò a Milan0, ove morì nel 1631. Dal 1593 al 1629 svolse la sua attività a servigio [...] duomo, raffiguranti la vita di Maria (incominciati nel 1612), non esenti dalle forme manieristiche del tempo, ma eseguiti con larga fattura e con fare spigliato. Eseguì parecchie ...
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GIULIARI, Bartolomeo. - Nacque a Verona il 15 ag. 1761 da Federico, di nobile e antica famiglia veronese, e dalla nobildonna veronese Maria Caterina Pellegrini. [...] a Firenze, secondo un intento teso ad attenuare le precedenti esuberanze manieristiche entro una misura neoclassica più aderente sia alla tradizione del Settecento veronese ...
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Fròngia, Lino. – Pittore italiano (n. Montecchio 1958). Diplomato all’Accademia di belle arti di Bologna, la sua prima produzione, tra [...] 1986. Le opere di questo periodo sono caratterizzate da un disinvolto ricorso a memorie manieristiche e barocche (Tiziano, Rubens o Van Dyck), insieme a una non comune padronanza ...
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Pàolo Veronese (propr. Paolo Caliari). - Pittore ( [...] ancora altri elementi si inseriscono nella sua cultura figurativa: le eleganze manieristiche del Parmigianino, la grandiosa ampiezza della figura umana di Giulio Romano . Accenti ...
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BALDUCCI, Giovanni, detto il Cosci. - Nacque a Firenze intorno al 1560 da Bastiano di Marco. Fu chiamato "il Cosci", dal nome dello [...] d'invenzione (Voss), e il suo raccontare procede stancamente, pur senza esagerate leziosità manieristiche; la sua opera tarda è talora, secondo il Venturi, addirittura "volgare e ...
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Carracci, Ludovico. - Pittore (Bologna 1555 - ivi 1619), cugino di Agostino e di Annibale. Si formò dapprima [...] confusamente classicistici, ritornando però in seguito alla drammaticità iniziale, con reminiscenze manieristiche, che si manifesta nella decorazione di S. Michele in Bosco a ...
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GAGGINI (Gagini), Nibilio (Annibale). - Non si conoscono l'anno e il luogo di nascita di questo orafo e argentiere siciliano, figlio di Giacomo (nato nel 1517) [...] in cui in Sicilia avveniva il passaggio dalle esperienze tardogotiche alle nuove tendenze manieristiche. Poche sono le opere a lui sicuramente ascrivibili: tra queste la custodia d ...
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Danti, Vincenzo. - Architetto, scultore e scrittore d'arte (Perugia [...] fiorentino, suo capolavoro. Nei rilievi bronzei l'influsso di Michelangelo si risolve in eleganze manieristiche, attraverso una personale interpretazione del rilievo a stiacciato. ...
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manierìstico agg. (pl. manieristico -ci). – Che si riferisce al manierismo o ai manieristi; che è proprio del manierismo o dei manieristi: pittura manieristico; correnti letterarie manieristiche. ◆ Avv. ...
Kitsch ‹kič› s. m., ted. [propr. «scarto»; prob. der. del ted. dialettale kitschen «intrugliare»]. – 1. Nell’uso com., produzione di oggetti presuntamente artistici, ma in realtà caratterizzati da ornamentazione ...