(anche carolina) Scrittura usata dalla fine dell’8° sec. al 12°, così detta perché la sua formazione è in rapporto con la rinascita promossa da Carlomagno. Si sviluppò in maniera quasi uniforme nei vari [...] che si attuano in scrittori lontani, partendo da forme diverse, dalla merovingica o dall’onciale o dalla semionciale o dalla minuscola corsiva. Con l’inizio del 9° sec. scompaiono per dar luogo alla c., salvo che nell’Italia meridionale, dove dalla ...
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Complesso di pagine dello stesso formato, contenenti testi e illustrazioni, ricavate da fogli di carta stampati o manoscritti, piegati in segnature, cuciti o incollati, e tenuti insieme da un rivestimento [...] esemplari. Uscendo dalla tradizione del gotico tedesco, stampano le loro opere prima in caratteri modellati sulla minuscolacarolina (carattere romano), poi sull’umanistica. Dalla Germania altri tipografi si trasferiscono in Italia e con loro ...
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Libro scritto a mano la cui forma più antica fu, nel mondo mediterraneo, il rotolo di papiro, usato dagli Egizi e poi adottato dai Greci e dai Romani; la scrittura era disposta nel senso della maggiore [...] e poi in Europa, e preannunciato da Petrarca: alla scrittura gotica fu sostituito un artificiale rifacimento della minuscolacarolina, detto ‘minuscola umanistica’; il formato del m. ritornò a essere medio o piccolo; il testo fu disposto a piena ...
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Comune della prov. di Modena (55,4 km2 con 14.727 ab. nel 2008).
Sorse intorno all’abbazia di S. Silvestro, fondata da s. Anselmo, cognato di Astolfo re dei Longobardi, verso il 753, e per la sua grande [...] assai vicino alla scrittura detta beneventana; in seguito N. fu un notevole centro di diffusione della minuscolacarolina nell’Italia centro-settentrionale. I codici nonantolani sono ora conservati per la maggior parte nel fondo Sessoriano ...
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Disciplina storica che studia le testimonianze scritte del passato, di qualsiasi tipo ed epoca, e i contesti socioculturali del loro uso, ricostruisce la storia delle forme grafiche, le decodifica, le [...] alla cultura scritta di età gotica provocarono con F. Petrarca e C. Salutati il ritorno a forme grafiche sempre più simili alla minuscolacarolina, che sfociò, fra gli ultimi anni del 14° sec. e i primi anni del 15°, nella formazione di una nuova ...
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Paleografo italiano (Monterotondo 1871 - Roma 1953); professore di paleografia e diplomatica all'univ. di Roma (1905-41), dal 1943 presidente della Deputazione romana di storia patria, socio nazionale [...] S. Apollinare nuovo (1907), di quello della Chiesa di Ravenna (1911-31), e La scrittura delle cancellerie italiane dal sec. XII al XVII (1934). Studiò in modo particolare la scrittura a Roma nell'alto Medioevo e le origini della minuscolacarolina. ...
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Umanesimo Periodo storico le cui origini sono rintracciate dopo la metà del 14° sec., e culminato nel 15°: tale periodo si caratterizza per un più ricco e più consapevole fiorire degli studi sulle lingue [...] . L’ammirazione per la scrittura chiara e sobria degli antichi manoscritti (per lo più dei sec. 9°-12°, in minuscolacarolina) indusse a riportare in uso la littera antiqua, ritenuta la scrittura antica dei Romani, a riprodurre cioè l’alfabeto ...
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Tredicesima lettera dell’alfabeto latino.
Linguistica
La forma maiuscola (N) è simile a quella già posseduta dall’alfabeto fenicio. La forma minuscola deriva da quella della minuscola antica romana e [...] della semionciale, attraverso le trasformazioni imposte al suo disegno dalla minuscolacarolina e dall’umanistica. Il nome semitico della lettera, nūn, passò come νῦ al greco, divenuto en in latino.
Il valore fonetico della lettera n è in tutte le ...
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Diritto
Ciascuna delle annotazioni interlineari o marginali che accompagnano i testi giuridici medievali. Con valore collettivo, la raccolta delle annotazioni di un glossatore a un testo, con eventuale [...] g. nei margini dei codici letterari e scolastici si creò fra il 10° e l’11° sec. una particolare tipizzazione della minuscolacarolina, piccola, alta e sottile, che è detta appunto scrittura della g. o, in tedesco, Glossenschrift. Essa fu in seguito ...
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Nella tradizione paleografica moderna, in campo greco genericamente la scrittura maiuscola libraria, in campo latino una particolare scrittura libraria di forme rotondeggianti, usata fra 4° e 9° secolo.
Nell’ambito [...] promosso a Roma da Gregorio Magno); sotto Giustiniano fu usata anche a Bisanzio. Scomparsa praticamente dall’uso con l’affermarsi della minuscolacarolina, l’o. fu ancora adoperata a lungo nei codici come maiuscola per le rubriche e per i titoli. ...
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romanesco
romanésco agg. [der. di romano1] (pl. m. -chi). – 1. Proprio, caratteristico della città e della popolazione di Roma medievale e moderna: il dialetto r., o come s. m. il romanesco, il dialetto, di tipo italiano centro-meridionale,...
rotondo
rotóndo (ant. ritóndo) agg. e s. m. [lat. rotŭndus, der. di rota «ruota»]. – 1. agg. Che ha forma circolare, cilindrica, sferica, esatta o più o meno approssimativa: figura, macchia, piazza, stanza r.; anello, tronco, vaso, ciottolo...