positivismologico (detto anche neopositivismo, neoempirismo, empirismo logico)
positivismologico
(detto anche neopositivismo, neoempirismo, empirismo logico) Movimento filosofico sorto, sviluppatosi [...] vista empiristico l’universalità e la necessità delle leggi logiche e matematiche, tale connubio tra positivismo e logica era reso possibile dalle tesi esposte da Wittgenstein nel Tractatus logico-philosophicus (➔), una delle opere da cui il Wiener ...
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Movimento filosofico (anche detto positivismologico, neoempirismo, empirismo logico) sorto, sviluppatosi ed esauritosi tra il terzo e il sesto decennio del 20° secolo.
I primi sviluppi
La data di nascita [...] scienze sperimentali nel processo di acquisizione di conoscenza, nonché alle sue istanze anti-metafisiche. La dizione ‘positivismologico’ implica che l’attuazione del programma di rifondazione della conoscenza su basi empiriche doveva sfruttare gli ...
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Orientamento di pensiero sviluppatosi soprattutto in Inghilterra dagli inizi del 20° sec., e volto prevalentemente allo studio del linguaggio nei suoi vari aspetti (scientifici, quotidiani, etici, logici [...] a riassorbirsi i tradizionali problemi gnoseologici, metafisici ed etici.
Alla f. si è soliti ricondurre il positivismologico che, traendo spunto da alcune affermazioni del Tractatus, con M. Schlick elabora il cosiddetto principio di verificazione ...
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(ted. Berlin) Città della Germania (3.552.123 ab. nel 2018), capitale federale e del Land omonimo; posta lungo le rive della Sprea, alla confluenza nel fiume Havel (affluente dell’Elba), in una pianura [...] (i due più eminenti rappresentanti furono H. Reichenbach e C.G. Hempel) che contribuì all’elaborazione delle dottrine del positivismologico. Costituitosi a Berlino nel 1920 come Gesellschaft für empirische Philosophie, assunse più tardi il nome di ...
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Stato di coscienza in quanto sia avvertito come prodotto da uno stimolo esterno o interno al soggetto. filosofia L’interpretazione della natura della s. costituisce uno dei temi principali della teoria [...] , la cui fase originaria è contraddistinta da una teoria radicalmente fenomenistica della conoscenza. La storia successiva del positivismologico avrebbe comunque sempre più dimostrato i limiti di una teoria della conoscenza e di una filosofia della ...
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Filosofo statunitense (Chicago 1926 - Boston 2016). Filosofo dai molteplici interessi e dalla vasta produzione, P. è collocabile all'interno della corrente analitica così come questa si è venuta configurando [...] (dal 1965 al 2000, anno del suo ritiro) alla Harvard University. Formatosi nel momento di pieno sviluppo del positivismologico e influenzato dal pensiero di R. Carnap e H. Reichenbach, P. si volse dapprima alla filosofia della scienza, intervenendo ...
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Epistemologia
Antonio Rainone
(App. IV, i, p. 7o8).
Esauritosi il programma di ricerca neopositivistico, la riflessione filosofica sulla conoscenza scientifica e sulla sua metodologia appare suddivisa, [...] .
Teoria e osservazione tra crisi del neopositivismo e falsificazionismo
La 'ricostruzione razionale' delle procedure scientifiche operata dal positivismologico tra la fine degli anni Venti e la prima metà degli anni Sessanta, che aveva trovato in E ...
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CARNAP, Rudolf
Vito A. BELLEZZA
Filosofo neopositivista, nato a Wuppertal, Düsseldorf, il 18 maggio 1891. Prof. alle univ. di Vienna (dal 1926), di Praga (dal 1931), di Chicago (dal 1936), di Los Angeles [...] e C. Morris, della International Encyclopedia of Unified Science (1938 e segg.), è uno dei massimi esponenti del positivismologico o neopositivismo (v.).
La sua riflessione tende alla critica più radicale della filosofia tradizionale, considerata un ...
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scienza Insieme delle discipline fondate essenzialmente sull’osservazione, l’esperienza, il calcolo, o che hanno per oggetto la natura e gli esseri viventi, e che si avvalgono di linguaggi formalizzati.
In [...] del 19° sec. il fondatore del positivismo A. Comte e il teorico della logica induttiva J.S. Mill sostennero la superiorità their history di W. Whewell (1840) e nel System of logic ratiocinative and inductive di J. Stuart Mill (1843). All’empirismo ...
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STORIA DELLA MATEMATICA
Luigi Borzacchini
STORIA DELLA MATEMATICA
Il tempo della scienza senza tempo
La matematica è la più antica e la più immutabile delle discipline. Si può dire che la matematica [...] , strumentale alla scienza empirica: caratterizza non solo il convenzionalismo di Poincaré, il formalismo e il positivismologico, ma anche tutto il logicismo dopo Frege e la filosofia analitica;
• l’esigenza di una fondazione a priori in una ...
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positivismo
poṡitivismo s. m. [dal fr. positivisme, der. di positif «positivo»]. – 1. Complesso orientamento filosofico, sorto in Francia nella prima metà del 19° secolo e poi diffusosi in tutta Europa assumendo caratteristiche diverse in...
empirismo
s. m. [der. di empirico]. – 1. a. L’essere empirico, privo cioè di validi fondamenti scientifici: l’e. di certi sistemi, di certi metodi. b. Pratica medica di persone non qualificate, che si fonda soltanto sull’esperienza comune...