m. 1240 ca.), che la compose intorno al 1235, e ha carattere cortese e cavalleresco, narrando le varie prove dell’Amante per giungere a conquistare la Rosa, simbolo della donna; la seconda, di 17.722 versi, [...] 1305 ca.), fra il 1268 e il 1285, con vasto sfoggio di sapere enciclopedico e con l’intento, assente in G. de Lorris, di satireggiare aspetti e costumi della società del suo tempo. Nonostante le evidenti differenze tra i due autori, il R. trova ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Luciano Bottoni
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Capolavoro del genere allegorico, il RomandelaRose testimonia, già nella cronologia [...] di Boezio (480-526) dedicata allo stesso re Filippo IV il Bello) –.
Il RomandelaRose di Guillaume de Lorris
Il nucleo originario del RomandelaRose nasce all’intersezione di tre correnti maestre della letteratura medievale. L’impianto dell ...
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Stato dell’Europa centro-occidentale; abbraccia quasi interamente la regione geografica francese, compresa fra i Pirenei a S, la parte più accidentata ed elevata della catena alpina a SE, la valle del [...] si lega all’allegoria nel più celebre poema del Medioevo, Le RomandelaRose: iniziato da G. de Lorris, che analizza l’amore con sensibilità squisitamente cortese, esso fu terminato da J. de Meung, che diede all’opera un’impronta più didattica.
Il ...
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GINEVRA
M. Delle Rose
(lat. Genua, Genava, Genavae Augusta; franc. Genève)
Città della Svizzera sudoccidentale, capoluogo del cantone omonimo, posta all'estremità ovest del lago Lemano, presso l'uscita [...] Parigi, del 1260 ca.), una magnifica Bible historiale della bottega di Jean Pucelle, del 1330 ca. (fr. 2), un codice con il RomandelaRose (fr. 178; Parigi, metà del sec. 14°) e un manoscritto contenente opere di Tito Livio, degli inizi del sec. 15 ...
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La Prosa del Duecento – Introduzione
Cesare Segre
I. Quando all'orizzonte della cultura italiana appaiono i primi albori d'una letteratura volgare, il paesaggio che si rivela, sempre più nitido, alla [...] altro ordine di esperienze: quello relativo allo stile e alla sintassi. Al trattato allegorico la tradizione romanza riserbava la forma metrica: e si va dal RomandelaRose, così apprezzato anche in Italia, sino ai poemetti lombardi e veneti, e al ...
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La scienza bizantina e latina: la nascita di una scienza europea. L'alchimia nel Medioevo latino e greco
Robert Halleux
L'alchimia nel Medioevo latino e greco
L'alchimia consisteva in un insieme di [...] interessante poema didattico che iniziò a circolare contemporaneamente in Germania, in Inghilterra e in Francia: il Romandelarose di Jean de Meun, la cui sezione alchemica (vv. 16045-16148) integrò l'alchimia in un'antitesi generale che opponeva l ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Boezio: il sapere come veicolo di trasmissione di una civilta
Renato De Filippis
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
"Ultimo dei romani [...] è tradotta da Geoffrey Chaucer, e viene utilizzata nella composizione del RomandelaRose. Anche Dante Alighieri, narrando nel V canto dell’Inferno la storia di Paolo e Francesca, ha ben presente le osservazioni boeziane sui rivolgimenti ...
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Alle origini delle moderne letterature europee, ampio scritto in lingua volgare, dapprima in versi poi anche in prosa, che narra avventure eroiche in margine alla storia o di pura invenzione; così nel [...] . Ancora nel 12° sec. s’inizia la silloge e, in certo modo, l’epopea animalesca del Romande Renart, e nel corso del 13° sec., per opera di Guillaume de Lorris e Jean de Meung, nasce il RomandelaRose, che comprende tutto l’ideale artistico della ...
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Poeta francese (Cahors 1496 - Torino 1544). Figlio del "rhétoriqueur" Jean, studiò a Parigi sotto la guida del padre; iniziò quindi la carriera di cortigiano e alla morte del padre ereditò la carica di [...] elementi tradizionali, medievali e quattrocenteschi: apprezzò Villon, delle cui opere curò un'edizione (1532); pubblicò anche un'edizione del Romandelarose (1529), da cui aveva tratto motivi e figure per il suo poemetto allegorico Le temple ...
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Poeta francese (n. 1210 circa - m. dopo il 1240), autore (1236) della prima parte del RomandelaRose (4000 versi circa), rappresentazione allegorica dell'amore cortese, continuata con spirito diverso [...] da Giovanni di Meung (v.) ...
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detto
détto agg. e s. m. [lat. dĭctus, dĭctum]. – 1. In funzione di participio, oltre agli usi di dire, sono da notare le frasi: è presto d., si fa presto a dire, non è cosa tanto facile come sembra; propriamente d.; così d. (v. cosiddetto);...
figurale
agg. [dal lat. tardo e mediev. figuralis]. – 1. Figurato, simbolico, allegorico, soprattutto con riferimento al significato o senso tipico del Vecchio Testamento (v. tipico1), ma anche, nella critica letteraria, riferito a opere non...