Romanino, Girolamo da Romano detto il. - Pittore (n. Brescia tra il 1484 e il 1487 - m. dopo il 1562). Tra i più importanti interpreti della scuola lombarda, nella sua pittura risulta evidente il rapporto con i maestri veneti e milanesi. Soprattutto da quest'ultimi mutuò un anticlassicismo che si ...
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romanino Moneta grossa d’argento (detta anche grosso r.) coniata dal senato di Roma alla metà del 13° sec.; reca al dritto la figura di Roma seduta in trono con globo e palma e la leggenda Roma caput mundi, al rovescio il leone passante e la leggenda Senatus P. Q. R. L’emissione cessò nel 1358. ...
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Gàmbara, Lattanzio. - Pittore (n. Brescia [...] 1530 circa - m. 1573 o 1574), studiò con G. e A. Campi e con G. Romanino, e con questo collaborò agli affreschi mitologici di palazzo Averoldi a Brescia. Tra le sue opere bresciane ...
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SALÒ (XXX, p. 547). - Delle pitture del duomo, il S. Antonio abbate con i Santi Sebastiano e Rocco è stato attribuito al Romanino da P. Molmenti e da C. Ricci, al Moretto dal Mucchi e al Torbido da B. Berenson, la Sacra Famiglia data al Torbido dal Berenson e dal Morassi, va assegnata, secondo ...
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Melóne (o Melóni), Altobello. - Pittore e incisore cremonese, attivo dal 1497 al 1517. La Deposizione di Brera [...] 'Ortolano; nel Viaggio a Emmaus ( Londra , National Gallery) M. si ricollega al Romanino; negli affreschi del duomo di Cremona (1517) e nella Resurrezione, gli elementi derivanti ...
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Civèrchio, Vincenzo. - Pittore (Crema 1470 circa - ivi 1544 circa). Le sue prime opere derivano dal Foppa [...] e dal Butinone; in seguito risentì notevolmente di Leonardo, del Romanino e del Lotto. Opere: polittico raffigurante S. Nicola da Tolentino tra i ss. Sebastiano e Rocco nella ...
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Morétto, Alessandro Bonvicino detto il. - Pittore (Brescia [...] formò però piuttosto sotto l'influsso del Savoldo, del Romanino e anche di Tiziano. Collaborò (1521) col Romanino alla decorazione della cappella del Ss. Sacramento in S. Giovanni ...
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CAYLINA, Paolo, il Giovane. - Pittore, figlio di Bartolomeo e di Margherita Moracavalli, nacque a Brescia verso il 1485 (Ffoulkes-Majocchi, p. 219), fu nipote, [...] 253; R. Longhi, Cose bresciane del '500, in L'Arte, XX(1917), p. 101; G. Nicodemi, G. Romanino, Brescia 1925, pp. 46ss. (rec. di R. Longhi, in L'Arte, XXIX [1926], p. 148; ma vedi ...
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Cariani, Il. - Nome con cui è noto il pittore Giovanni Busi (n. Fuipiano, [...] di Giorgione e del primo Tiziano di cui dà una variante estrosa, paragonabile al Romanino, mentre appaiono una leggera solidità della superficie, una metallicità di colore, tipiche ...
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Bèmbo, Gian Francesco, detto il Vetraio. - Pittore cremonese (m. forse 1526), autore, tra l'altro, di due affreschi (1515) [...] di una pala (1524) ora nella chiesa di S. Pietro, nella stessa città. Queste opere rivelano un artista di gusto eclettico, educato sugli esempî del Romanino e anche del Giorgione. ...
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romanino s. m. [der. di romano1]. – Moneta grossa d’argento (detta grosso romanino o semplicem. romanino), di cui il senato di Roma iniziò la coniazione alla metà circa del sec. 13°: ha al dritto la figura ...
romano1 agg. e s. m. (f. -a) [lat. Romanus]. – 1. a. Di Roma, come città e stato del mondo antico: la storia romano1; la repubblica romano1, l’impero romano1; il popolo romano1, la popolazione romano1 ...