TeDeum Titolo (dalle parole iniziali: TeDeum laudamus) di un inno liturgico in prosa ritmica latina che si canta a conclusione dell’Ufficio della Lettura (officium lectionis) nelle domeniche (eccetto [...] in quaresima), solennità e feste, o come ringraziamento in particolari occasioni; è detto anche inno ambrosiano perché, secondo una erronea tradizione, sarebbe stato intonato, in forma di responsorio, ...
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Musicista (Roncole, Busseto, 10 ottobre 1813 - Milano 27 gennaio 1901). Massimo operista italiano dell'Ottocento, tra i più celebrati di tutti i tempi, V. musicò 28 opere, alle quali vanno aggiunti cinque [...] nel 1921, una popolarità paragonabile a quella goduta da altre opere verdiane. Le ultime composizioni verdiane sono i Pezzi Sacri (TeDeum, Laudi alla Vergine, Stabat) eseguiti a Parigi (1898). Uno degli ultimi atti di V. fu la fondazione della "Casa ...
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Musicista francese (Côte-St.-André 1803 - Parigi 1869). Iniziati gli studî di medicina a Parigi, li abbandonò quasi subito per dedicarsi alla musica nella scuola di J.-F. Lesueur. Nel 1826 entrò al conservatorio [...] Tra ristrettezze finanziarie e dolori, la malattia e poi (1854) la morte della moglie, B. continuò la sua attività creatrice: il TeDeum, l'oratorio L'Enfance du Christ, il dittico teatrale Les Troyens e l'opera Béatrice et Bénédict. Intorno al 1858 ...
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Musicista (Ansfelden 1824 - Vienna 1896). Fu maestro di scuola a Linz, Windhag e Kronsdorf, organista nel convento di San Floriano e poi alla cattedrale di Linz. Volle allora perfezionarsi con S. Sechtr. [...] musica all'università. Compose pochi lavori, quasi tutti di mole gigantesca: 9 sinfonie (più un'altra chiamata Sinfonia O), il TeDeum, il Salmo CL, una ouverture, un quintetto e pagine corali. Fu artista post-romantico, influenzato da R. Wagner ma ...
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Musicista (Salisburgo 1790 - Vienna 1862); allievo specialmente di M. Haydn, fu, fin dal 1808, organista a Salisburgo, poi (1825) alla corte di Vienna, ove nel 1846 divenne 2º maestro di cappella. Scrisse [...] molta musica sacra (17 Messe, un TeDeum), oratorî e lavori strumentali. ...
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Musicista (Reichenberg 1567 - Freiberg 1643). Maestro di cori a Zittau dal 1597 e poi a Freiberg dal 1604 sino alla morte, scrisse molte musiche religiose (assai noto un TeDeum a sei voci) e profane, [...] nonché due metodi per lo studio del canto ...
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Componimento poetico-musicale, cantato da coro e spesso accompagnato da strumenti. Caratterizzato da una struttura strofica, l’i., già nella musica greca e poi nel canto liturgico cristiano, era destinato [...] fine del 4° sec. e gli inizi del 5° si può far risalire la compilazione di buona parte dell’Hymnus ambrosianus o TeDeum.
Nella letteratura greca si segnalano poi personalità come s. Gregorio di Nazianzo, Sinesio di Cirene, s. Cirillo d’Alessandria e ...
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Musicista francese (Parigi 1634 circa - ivi 1704). Studiò in Italia col Carissimi, del quale assimilò i caratteri di purezza melodica e il senso religioso. Tornato in Francia, vi ebbe importanti uffici [...] Sainte Chapelle. Scrisse anche per il teatro (opere e musiche di scena e lavori strumentali da camera) ma soprattutto per la chiesa e per l'oratorio (messe, salmi, TeDeum, mottetti, oratorî, cantate, ecc.) e vi raggiunse grande altezza di stile. ...
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Musicista (Bruxelles 1779 - ivi 1848). Violinista e tenore, dal 1827 in poi si dedicò alla composizione (messe, TeDeum, opere teatrali e musica sinfonica). È autore dell'inno nazionale del Belgio, la [...] Brabançonne ...
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Compositore di musica, nato a Firenze il 14 settembre 1760, morto a Parigi il 15 marzo 1842. Ebbe le prime nozioni di musica dal padre ed apprese l'armonia e il contrappunto con Bartolomeo e Alessandro [...] feconda ed egli diede all'arte una lunga serie d'altri lavori: dieci messe, Requiem, Dixit, Magnificat, Miserere, TeDeum, la celebre Ave Maria, venti antifone, varî mottetti, Lamentationes, Graduali, Litanie, ecc. La sua produzione profana era però ...
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Te Deum
〈tè dèum〉 o 〈teddèum〉 locuz. lat. (propr. «te, Dio, [lodiamo]»), usata in ital. come s. m. – Parole iniziali (Te Deum laudamus) di un inno liturgico in prosa ritmica latina che si canta a conclusione dell’Ufficio della Lettura nelle...
veglia
véglia (ant. o pop. tosc. végghia) s. f. [der. di vegliare]. – 1. a. Il fatto, la condizione di vegliare, di stare sveglio: mi parve di sentire, stando così tra la v. e il sonno, che qualcuno mi chiamasse. b. In partic., lo stare sveglio...