Figlio (m. 1012) del marchese Azzo Adalberto, cui successe (988); aggiunse ai suoi feudi il comitato ferrarese e Brescia. Dalla contessa Guilla ebbe Bonifacio, padre della contessa Matilde. ...
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TEODALDO
Pierluigi Licciardello
(Tebaldo). – Figlio primogenito del marchese TedaldodiCanossa e di sua moglie Willa, fratello di Corrado (morto nel 1030) e di Bonifacio (marchese di Tuscia dal 1028 [...] di Tuscia, i vescovi Lamberto di Firenze, Iacopo di Fiesole, Pietro di Città di Castello e Tedaldodi Gubbio) e il grande afflusso di (2008), 2, pp. 252-276; Donizone, Vita di Matilde diCanossa, a cura di P. Golinelli, Milano 2016, p. 48.
F. Ughelli ...
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FERRARA (A. T., 24-25-26)
Mario LONGHENA
Giuseppe AGNELLI
Giannetto AVANZI
Nando BENNATI
Città dell'Emilia, capoluogo di provincia; è d'incerta origine, e il suo nome non è stato identificato con [...] sec. X si hanno riferimenti a una Ferrara con governo autonomo, conferita poi in feudo da papa Giovanni XV al marchese TedaldodiCanossa e discendenti (988), ma è quasi certo che Ferrara non rinunziò mai a reggersi in. libero governo; è noto che la ...
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UCPOLDINGI (Hucpoldingi)
Edoardo Manarini
Parentela dell’aristocrazia franca, attiva in Italia a partire dalla metà del secolo IX e attestata su nove generazioni dall’847 al principio del secolo XII. [...] come successore del cugino Ugo II, il secondo sul Ducato di Spoleto e Camerino; TedaldodiCanossa sposò una donna hucpoldingia, Willa II, nipote di Bonifacio I, con l’intento di acquisire il rango marchionale della parentela della donna e dotare ...
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Secondogenito (n. forse Mantova 985 circa - m. San Martino dell'Argine 1052) del duca e marchese TedaldodiCanossa, signoreggiò sui comitati e città di Mantova, Modena, Reggio, Parma, Ferrara, e, dal [...] i resti del partito arduinico, sia contro i primi moti cittadini di Lombardia e d'Emilia. Salito al trono Enrico III, gli . La rivolta, estesa ai Tuscolani in Roma, al principe di Salerno e ad alcuni capi normanni dell'Italia meridionale, scoppiò ...
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ROMAGNA (A. T., 24-25-26)
Mario LONGHENA
Antonio BANDINI BUTI
Carlo TAGLIAVINI
Alfredo BONACCORSI
Luigi SIMEONI
Regione dell'Italia settentrionale che nelle varie epoche ha assunto limiti diversi, [...] fra i territorî donati, cessa l'indipendenza del regno italico con la cattura di Berengario II (962). Al contrario è dal papa che, nel 984, TedaldodiCanossa riceve la signoria di Ferrara, che cesserà solo con Matilde nel 1115. L'autorità regia e ...
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LEONE
Andrea Bedina
Nacque probabilmente intorno agli anni Sessanta del secolo X. Divergenti i pareri in merito alle sue origini.
Tra Otto e Novecento si suppose che L. fosse tedesco e che avesse trascorso [...] 'aristocrazia padana filoimperiale, laica ed ecclesiastica: come nel caso del marchese TedaldodiCanossa, del vescovo di Novara e, appunto, di quello di Vercelli. Le mire espansionistiche arduiniche proprio verso le circoscrizioni comitali "senza ...
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TEDALDO
Alfredo Lucioni
– Nacque nella prima metà dell’XI secolo in una famiglia di ceto elevato, secondo quanto scrive Bonizone e come si può altresì ricavare da un accenno in una lettera indirizzatagli [...] far sì che subito dopo gli eventi della fine di gennaio del 1077 a Canossa una delegazione cittadina si recasse dal papa implorando l’assoluzione per aver intrattenuto rapporti con lo scomunicato Tedaldo; una richiesta alla quale Gregorio VII rispose ...
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MODENA (A. T., 24-25-26)
Mario LONGHENA
Domenico FAVA
Tommaso SORBELLI
Arturo SOLARI
Luigi SIMEONI
Giovanni CANEVAZZI
Adolfo VENTURI
Città dell'Emilia e capoluogo di provincia, posta a 37 km. da [...] mentre il comitato dipendeva da conti laici, il cui ufficio nel 961 passò in Adalberto Azzo diCanossa per concessione di Ottone I, e rimase nei suoi discendenti (Tedaldo, Bonifacio, Matilde) sino all'estinzione della casa (1115). Cade in quest'epoca ...
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GREGORIO VII, papa, santo
Ovidio Capitani
Scarse le notizie biografiche su Ildebrando, nato forse a Soana (oggi Sovana, in provincia di Grosseto) tra il 1025 e il 1030, divenuto più tardi, forse, monaco [...] concilio quaresimale, oltre a rinnovare le scomuniche a Tedaldodi Milano e Wiberto di Ravenna, nonché ad altri presuli simoniaci, e a particolare dal momento in cui Beatrice e Matilde diCanossa promossero la riforma di G. VII in una zona in cui la ...
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