TARTU

Enciclopedia Italiana (1937)

TARTU (in tedesco Dorpat; in russo Jur ev; A. T., 58)

Michael HALTENBERGER
Antonij Vasilievic FLOROVSKIJ
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La seconda città (56.000 ab. nel 1935) della repubblica estone, posta sul fiume navigabile Embach (Ema jõgi), a circa 30 km. in linea d'aria dal lago Peipus. La vecchia città di Tartu è sorta sul letto e sulle rive dell'Embach, che si sollevano circa 40 m. al di sopra del fiume. Posta nella regione continentale temperata, Tartu ha una temperatura media di 5°,6 nel febbraio, il mese più freddo, e una di 17° nel luglio. Il fiume Embach, gela a Tartu per 119 giorni all'anno; una cifra così elevata, è spiegata dalla posizione continentale della città (il porto di Tallinn conta infatti soltanto 48 giorni di ghiacci). Tartu ha un carattere tedesco occidentale. Il nucleo medievale con un sistema stradale ad angolo retto era chiuso da una cinta ellittica. Tartu è città etnicamente unitaria: nell'anno 1922 si contavano 84,5% di Estoni, 6,4 di Tedeschi, 5,1 di Russi, 2,2 di Ebrei e 1,8 di nazionalità varie. Particolarmente notevole è la continua diminuzione dell'elemento tedesco, che ammontava al 35,2% nel 1881; al 16,6% nel 1897 e al 6,4% nel 1922. Anche il quadro religioso è quanto mai unitario; nel 1922 si contava l'85,8% di luterani, il 9,5% di ortodossi, il 2,3% israeliti, il 2% di altre religioni e il 0,4% di cattolici. L'incremento demografico è piuttosto debole dal 1881 in poi. Le cifre assolute sono le seguenti: nel 1881: 29.974 ab.; nel 1897: 41.308; nel 1922, 50.055; nel 1927, 60.011; nel 1932, 71.500. Tartu, che ha avuto e ha tuttora una parte predominante nella vita culturale del paese, è principalmente una città universitaria, e non ha grande importanza economica, sebbene possieda ragguardevoli industrie (30,2% della sua popolazione è dedita all'industria): fabbriche di apparecchi telefonici; la fabbrica di macchine Tegur; mobilifici e fabbriche di birra. Quando sarà attuata la linea ferroviaria Pärnu-Viljandi-Tartu-Petseri, Tartu, che è ora punto d'incontro tra le linee provenienti da Riga e Mosca e quelle da Tallinn e Leningrado diverrà un nodo ferroviario ancor più importante. Essa è collegata per via fluviale, attraverso l'Embach, al lago Peipus.

Grande importanza ebbero per la città il dominio tedesco medievale e quello più recente svedese che le furono benefici. Gli edifici più antichi delle città rivelano infatti l'impronta della civiltà tedesca, mentre i quartieri più recenti risentono dell'influenza russa. Nelle vecchie rovine del duomo e nelle antiche chiese di Tartu si ritrova lo stesso tipo di costruzione gotica in laterizìo proprio alla Germania del nord; con l'inizio del sec. XIX s'impone il cosiddetto stile alessandrino russo, gli edifici universitarî di stile impero rivelano la vicinanza della Russia. Gli edifici pubblici di Tartu sono in stretto rapporto con l'università; ricordiamo soltanto la biblioteca universitaria sistemata negli avanzi del duomo, sul colle del duomo, la specola, la stazione meteorologica, la stazione radio. Tartu è inoltre sede della corte di cassazione, del teatro estone Vanemuine, del teatro tedesco, della scuola d'arte Pallade. Tartu è importante non solo come capoluogo di circondario, ma anche nella vita dello stato, specialmente come sede della corte di cassazione.

Istituzioni culturali. - L'università di Tartu, più nota nel mondo, specialmente in passato, col nome tedesco di Dorpat o russo di Jur′ev, fu fondata nel 1632 da Gustavo Adolfo di Svezia; fu poi fondata una seconda volta da Alessandro I nel 1802, infine ristabilita nel 1919. Per lungo tempo centro di cultura tedesca, il governo zarista cercò di russificarla; infine col sorgere dello stato nazionsle divenne centro della cultura estone. L'università possiede otto facoltà. A Tartu esistono anche dal 1809 l'osservatorio astronomico e dal 1866 un osservatorio meteorologico. V'è anche un'importante biblioteca universitaria, l'archivio centrale statale e l'archivio della lingua estone, che raccoglie materiali dialettali e toponomastici, nonché una discoteca. A Tartu si trova dal 1908 il Museo nazionale estone; inoltre vi sono varie società private di cultura (linguistiche, letterarie, storiche e scientifiche). La Società internazionale per la psicologia della religione ha la sua sede a Tartu.

Storia. - Fu fondata nel 1030 dal principe di Novgorod, Jaroslav il Saggio, col nome di Jur′ev per la difesa dei territorî russi dai popoli finnici. Con l'affermarsi sulle sponde del Baltico dei cavalieri dell'Ordine Teutonico cominciò ad essere un punto contestato fra Tedeschi e Russi. Dal 1224, col nome di Derpt (Dorpat), conquistata dai Tedeschi dell'Ordine Teutonico, venne sotto il potere del vescovo di Dorpat. Il periodo della dominazione tedesca, durato fino al 1558, fu per la città l'inizio della sua prosperità, anche per la sua posizione importante come punto di mediazione nel commercio fra le città del Baltico e quelle della Russia (Pskov, Novgorod). Durante la lotta sostenuta da Mosca con la Polonia per il possesso della Livonia, Tartu fu presa dai Russi ma ceduta ai Polacchi col trattato del 1582. Nel 1600 fu presa dagli Svedesi, negli anni 1603-1625 ritornò in potere della Polonia, dal 1625 al 1704 si trovò di nuovo nel possesso della Svezia. Nel 1704 fu presa dai Russi. Il dominio russo durò sinché l'Estonia non conquistò nel 1918 l'indipendenza. Durante la guerra mondiale Tartu fu molto danneggiata dai bolscevichi russi. Caduta il 22 febbraio 1918 in mano ai bolscevichi, fu presa due giorni dopo dall'esercito tedesco. Ma dopo che, spezzato il fronte in Francia, i Tedeschi dovettero sgombrare l'Estonia, Tartu ricadde (22 dicembre 1918) sotto i bolscevichi russi, che la tennero sino al 14 gennaio 1919. La pace di Tartu, conchiusa il 2 febbraio 1920, mise termine alle ostilità e assicurò l'indipendenza all'Estonia.

Bibl.: Budilovitch, Istorićeskaja zametka o russkom Jureve staravo vremeni, Jur′ev 1901; M. Haltenberger, Landeskunde von Eesti, in Publ. Instit. Univ. Dorpat Geogr., 1926, nn. 6-10; Tartu, Tartu 1927, a cura del municipio di Tartu; The Estonian Year-Book 1929, Tallinn 1929.