Tel Aviv

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Città di Israele che forma una conurbazione con Giaffa (460.613 ab. nel 2019); capoluogo dell’omonimo distretto (176 km2 con 1.388.400 ab.), è riconosciuta come capitale del Paese da quasi tutti gli stati che hanno relazioni diplomatiche con esso, sebbene Israele abbia dichiarato sua capitale, in base alla legge fondamentale del 1980, la città di Gerusalemme.Sorge sulla costa mediterranea, a S della foce del fiume Yarkon.

Fu fondata nel 1909 a NE di Giaffa, perché i sionisti avessero un quartiere indipendente dall’antica città araba, ma ben presto finì con l’assorbire il nucleo urbano primitivo. Lo sviluppo della città ebbe inizio con le immigrazioni ebraiche in Palestina dopo la Prima guerra mondiale e proseguì rapidamente in concomitanza con le persecuzioni naziste e con il secondo conflitto: nel 1914 contava 1500 ab., divenuti 35.000 nel 1935 e 200.000 nel 1945. In seguito alla guerra del 1948 e alla fuga degli Arabi da Giaffa (più di 65.000) si ebbe la fusione delle due città. Dal 1948 al 1951 ospitò il governo e il parlamento israeliani, rimanendo, anche successivamente, sede della maggior parte delle rappresentanze diplomatiche. Alle varie ondate immigratorie ha corrisposto la creazione dei vari quartieri di T., secondo un preciso piano urbanistico, ispirato alle condizioni climatiche dei paesi caldi e nello stesso tempo ai bisogni di una popolazione d’origine prevalentemente europea. Cuore economico di Israele, T. accentra gran parte dell’attività industriale e terziaria del paese. Le industrie riguardano i settori tessile, dell’abbigliamento, alimentare, chimico-farmaceutico, elettrotecnico, della lavorazione del tabacco e grafico-editoriale. Nell’ultimo decennio del 20° sec. hanno conosciuto un notevole sviluppo le imprese ad alta tecnologia. Nell’ambito del terziario, grande rilievo hanno le attività finanziarie, bancarie e commerciali. T. è nodo stradale e capolinea ferroviario, con un aeroporto internazionale; nel 1965 il suo porto fu chiuso in seguito alla costruzione di quello, più a S, di Ashdod. La città è anche un fiorente centro culturale (sede di università) e frequentata meta turistica.

La costante immigrazione ha comportato una conseguente e sensibile richiesta insediativa che ha inevitabilmente determinato l’espansione della città, fondata nel 1900. Nei primi vent’anni di vita di T., l’architettura ha risentito degli eclettismi prodotti dalla commistione di stilemi mediorientali e occidentali, a cui vennero associati simboli ebraici. Nel 1925 P. Geddes fu incaricato di stendere un piano di sviluppo per la parte settentrionale della città (attuato nel 1927), caratterizzato da una rete ortogonale di strade, con un anello di boulevards e siti edificabili di circa 500 m2 per strutture di due o quattro piani. Negli anni 1930, architetti come J. Berlin, R. Kauffman o L. Krakauer svilupparono le loro idee di architettura moderna, mentre Z. Rechter introdusse l’International Style; S. Barcai opere ispirate a Le Corbusier; A. Sharon e altri si ispirarono all’esperienza del Bauhaus; J. Neufel o E. Rubin all’espressionismo di E. Mendelsohn. Divenuta un attivo centro dell’attività politica, anche in seguito alla dichiarazione della nascita dello Stato di Israele (1948), T. si trasformò sempre più in una moderna città di tipo occidentale: teatri, gallerie e numerosi musei arricchirono il suo aspetto anche grazie al contributo di architetti internazionali. Tra i tanti, esemplare l’opera di M. Botta, impegnato a elaborare tipologie speciali quali la Sinagoga Cimbalista con l’annesso Centro Culturale Ebraico nel Campus dell’Università (1998).

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