Telaio

Enciclopedia dei ragazzi (2006)

telaio

Marina Carpineti

La macchina per intrecciare fili

Grazie al telaio si producono teli, tessuti e vesti. Questa macchina antichissima ha avuto nell’ultimo secolo grandi miglioramenti tecnologici che ne hanno aumentato l’efficienza e la velocità di produzione, e da utensile manuale è diventata un congegno meccanico e automatico, ma il principio di base è sempre lo stesso: intrecciare fili in due direzioni perpendicolari

Trama e ordito

Il telaio è una macchina con la quale si producono i tessuti. Il principio di funzionamento di base è lo stesso per tutti i telai: la realizzazione di un tessuto avviene intrecciando tra loro fili perpendicolari che prendono i nomi di ordito e di trama.

L’ordito è l’insieme dei fili tesi sul telaio, il cui numero non può essere variato durante la lavorazione e perciò determina la larghezza del tessuto prodotto. La trama invece è l’insieme dei fili che vengono intrecciati all’ordito in direzione perpendicolare. L’intreccio tra ordito e trama avviene grazie ad alcuni elementi che sono i costituenti fondamentali di tutti i telai. Tra questi c’è il liccio, che permette di selezionare e sollevare simultaneamente tutta una serie di fili – per esempio quelli pari – e di introdurre facilmente la trama fra questi e i fili non sollevati. L’operazione di inserimento della trama avviene tramite la navetta, parte del telaio che contiene la bobina di filato e che viene fatta passare avanti e indietro tra i fili dell’ordito.

Da manuale a meccanico

La tessitura e i telai hanno origini antichissime che risalgono a migliaia di anni prima dell’era cristiana. I telai erano all’origine semplici strutture in legno sulle quali erano tesi i fili dell’ordito; questa struttura di base fu nel tempo perfezionata in funzione dell’esigenza di tessuti sempre più raffinati.

Fino all’introduzione del liccio la tessitura avveniva sollevando con le dita o con apposite bacchette i fili verticali, per permettere l’introduzione di quelli orizzontali. Varie innovazioni fecero progredire i telai semplificando il lavoro dei tessitori, ma l’invenzione che segnò il passaggio definitivo verso l’impiego di telai meccanici fu, nel 1733, quella della navetta volante da parte dell’inglese John Kay. Il dispositivo permette alla navetta di attraversare l’ordito senza essere manovrata manualmente.

Per realizzare con il telaio tessuti operati, in cui l’intreccio di trama e ordito dà luogo a disegni, un tempo era necessario il lavoro di diverse persone, i cosiddetti tira licci, che per ogni trama dovevano selezionare un certo numero di fili dell’ordito e tenerli alzati e tesi durante la lavorazione.

Nei primi anni del 19° secolo venne realizzato un congegno meccanico per la produzione di tessuti operati che svolge il compito dei tira licci e che permise di ridurre notevolmente la manodopera necessaria. Il congegno, detto macchina Jacquard, dal nome del suo inventore, il produttore francese di tessuti Joseph Jacquard, viene utilizzato ancora oggi.

I primi telai per la tessitura meccanica del cotone vennero installati in Inghilterra nel 1806 e diedero il via a una crescita impressionante della produzione tessile inglese, che arrivò quasi al monopolio intorno al 1830. Un’ultima svolta di rilievo nelle tecniche di produzione arrivò nel 1890 con l’invenzione del sistema di cambio automatico della spola, fino ad allora effettuabile solo da lavoranti. Da allora a oggi c’è stato un grande progresso nella tecnologia dei telai, che ha ridotto al minimo la necessità dell’intervento dell’uomo nella lavorazione. Infatti, i telai più avanzati utilizzati nella produzione industriale sono ormai tutti a controllo numerico.

Telai che non tessono

Con il termine telaio si indica anche ogni struttura rigida fatta di pezzi interconnessi che fa da ossatura o da cornice a oggetti differenti: porte, divani, ombrelli. Un telaio particolare è quello da ricamo, costituito da due cerchi concentrici tra i quali viene teso il tessuto da ricamare. Si chiama telaio anche la struttura portante di tutti i tipi di macchine, lo scheletro metallico che deve essere sufficientemente rigido e solido per resistere alle sollecitazioni durante l’uso. Ne sono esempi il telaio delle biciclette e quello delle automobili, e in entrambi i casi le caratteristiche del telaio determinano le prestazioni del mezzo.

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