TELMUN

Enciclopedia dell' Arte Antica (1966)

TELMUN (Tlamunus)

G. Camporeale

La denominazione ritorna in tre raffigurazioni: le prime due su specchi etruschi incisi (Gerhard-Klügmann-Körte, Etr. Sp., v, 119 e 123 a) e l'altra nella scena, dipinta su una parete della Tomba François, del sacrificio dei prigionieri troiani in onore di Patroclo. È evidente la corrispondenza di T. al greco Τελαμών e di Tlamunus all'aggettivo patronimico Τελαμώνιος, cioè Aiace Telamonio (v.).

Nella prima raffigurazione un vecchio, Telmun, è fra due guerrieri stanti, Achie e Ektur (?): la scena non ha riferimenti ad episodî mitologici noti. Nella seconda raffigurazione- lo specchio ora è a Firenze, n. inv. 88443- si tratta di una comune scena di battaglia, in cui i due protagonisti sono denominati Aivas (il vinto) e Telmuns (il vincitore): è controverso se Telmuns è forma di genitivo, nel qual caso completerebbe la denominazione di Aivas, o di nominativo, nel qual caso potrebbe riferirsi al secondo guerriero. Quest'ultima spiegazione è più probabile, sia per l'esistenza in etrusco di nominativi in sibilante, sia per la posizione stessa delle due indicazioni sullo specchio, le quali non possono che designare rispettivamente i due guerrieri: l'incisore etrusco, ignaro di mitologia greca, ha conferito ai combattenti due nomi senza darsi conto che corrispondevano a quelli di un padre e di un figlio.

Nella pittura della Tomba François Aivas Tlamunus e Aivas Vilatas (Aioce Oileo) accompagnano i prigionieri troiani. Non ci sono dubbî né sull'identificazione della figura, malgrado la novità tematica rispetto alla descrizione dell'Iliade (xxiii, 161 ss.), né sulla spiegazione onomastica, malgrado l'apparente difficoltà connessa alla forma Tlamunus (la base tiaè da spiegare o con una sincope della vocale della sillaba iniziale e successiva anaptissi, rispetto a telm-, o con una conservazione della base tla- è omissione grafica della prima vocale). La figura ritorna, senza il nome, nella stessa scena su sarcofagi e urnette.

Bibl.: C. Pauli, in Roscher, V, 1916-24, c. 347 s., s. v.; G. Devoto, Tendenze fonetiche etrusche, in St. Etr., I, 1927, p. 280; E. Fiesel, Namen des griechischen Mythos im Etruskischen, Gottinga 1928, p. 88; id., in Pauly-Wissowa, V A, 1934, c. 416 s., s. v.; Fr. Messerschmidt, Nekropolen von Vulci, Berlino 1930, p. 153 ss. Per il mito di Aiace Telamonio nell'arte etrusca: id., in Jahrbuch, XLV, 1930, p. 64 ss.; P. J. Riis, Tyrrhenika, Copenaghen 1941, p. 183 s.; G. Camporeale, Considerazioni su un'anfora di bucchero, in Arte antica e Moderna, 1962, p. 137.

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