Territorializzazione

Lessico del XXI Secolo (2013)

territorializzazione


territorializzazióne s. f. – Concetto geografico che ha assunto un ruolo centrale nelle moderne scienze del territorio, trovando ampia diffusione nelle scienze umane. Introdotto da Claude Raffestin in Regione e regionalizzazione (1984) ed elaborato da Angelo Turco (1988 e 2010), il termine indica il processo di socializzazione della natura attraverso una triplice articolazione: costitutiva, ontologica, configurativa. Nella sua dimensione costitutiva il processo di t., quali che siano il tempo, lo spazio, le collettività, i meccanismi di funzionamento e di riproduzione sociale a cui ci si riferisce, istituisce tre forme di controllo sulla superficie terrestre che attengono il piano simbolico (denominazione), quello materiale (reificazione) e quello organizzativo (strutturazione). La declinazione ontologica del processo di t. si esprime nella responsabilità dell’essere umano di abitare la natura, di conferire valore antropologico alla superficie terrestre, trasformando la natura in territorio. L’azione umana consiste così nel trasformare l’agire spaziale in agire territoriale. Quanto al piano configurativo il processo di t. assume, nel pensiero e nella pratica sociale, molteplici e variabili configurazioni che si modellano in base alle elaborazioni culturali e agli interessi in gioco. Tre di queste possibili configurazioni assumono una vocazione universalistica: paesaggio, luogo e ambiente. Il processo di t. presenta infine due caratteri fondamentali: si tratta da un lato di un processo in costante evoluzione e dall’altro di un meccanismo di tipo essenzialmente cumulativo. Dal primo punto di vista nell’ambito di questo processo è possibile individuare, in ogni momento, le caratteristiche specifiche di un territorio che si caratterizza come l’esito puntuale, storicamente circoscritto e connotato del processo di territorializzazione. Dal secondo punto di vista i diversi significati e valori che nel tempo vengono attribuiti allo stesso territorio difficilmente rimuovono gli apporti che si sono stratificati precedentemente. Il concetto di t., anche per il suo cospicuo contenuto ontologico, ha avuto significativi sviluppi filosofici, per esempio da parte di G. Deleuze e F. Guattari in Qu’est-ce que la philosophie? (1991), ma soprattutto grazie ad A. Berque in Être humain sur la terre (1996).