THAILANDIA

Enciclopedia Italiana - III Appendice (1961)

THAILANDIA

Leandro PEDRINI
Gennaro CARFORA
Paolo DAFFINA

. La denominazione Thailandia definitivamente adottata dal Siam il 20 luglio 1948 è ormai entrata nell'uso generale e perciò si aggiorna sotto questo esponente la voce Siam (v. XXXI, p. 618; App. I, p. 1002; II, 11, p. 818).

Secondo il censimento del 1956 il paese contava 22.811.701 ab.; una stima più recente (1960) li fa salire a 25.500.000, per oltre i sette decimi Thai e per il rimanente appartenenti a gruppi etnici minori. A 3,5 milioni ammonterebbero i Cinesi, residenti nelle città (soprattutto a Bangkok), nei villaggi lungo le coste ove si dedicano alla pesca e, come minatori, nel distretto minerario meridionale. I Malesi risicultori e pescatori della costa orientale, sono circa 400.000; poco numerosi gli europei per il clima avverso. L'incremento della popolazione è considerevole (66% in venti anni) e la densità è passata dai 28 ab/km2 del 1937 a 46. Amministrativamente il paese è diviso in 71 province (changwat) che complessivamente comprendono 489 distretti (amphur), 21 sotto-distretti (king amphur) e 4808 comuni (tambon). I changwat più popolosi sono quelli di Bangkok, con 889.538 abitanti; quello di Ubon-ratchathani, con 856.373 abitanti; quello di Khon-kaen, con 590.638 abitanti; quello di Roi-et, con 536.279 abitanti. La capitale Bangkok censiva 1.773.318 abitanti nel 1960.

Nonostante il notevole aumento della popolazione la sua distribuzione non ha subìto variazioni, perché legata alle condizioni climatiche e alle possibilità di utilizzazione del suolo: l'agricoltura impiega oltre l'85% di abitanti, su poco più del 9% del suolo, il quale per oltre la metà è a risaia. Il riso (72 milioni di q annui) è sempre la coltura principale, la cui produzione, eccedente il fabbisogno, viene esportata. Le massime cure vengono poste in questa coltura anche con interventi statali: nel 1958 è stata completata la diga di sbarramento sul f. Menam Chau P'aya, presso Chainat a circa 160 km da Bangkok che permetterà l'irrigazione di circa 900.000 ha di risaie. Altra coltura che acquista sempre più rilievo è quella dell'hevea, praticata nelle province meridionali (1.740.000 q di caucciù nel 1959) che è anche lavorata a Kho Hongs. Lo sfruttamento delle ricche foreste (63% del territorio) prosegue intenso sotto il controllo dello stato, ad opera di compagnie locali, britanniche e danesi. L'estrazione dello stagno nell'isola di Bhuket è sempre attiva, benché la quantità estratta (9.848 t nel 1959) sia soggetta a sensibili variazioni, come pure quella del wolframio (609 t nel 1958). Nell'alto bacino del Menam, presso Mae Moh si sfruttano giacimenti lignitiferi per l'energia termoelettrica; giacimenti di ferro (19.750 t estratte nel 1958), piombo (2.340 t nel 1958), ilmenite (990 t nel 1958), zinco e antimonio sono ancora allo stato potenziale nella regione montuosa ad occidente della capitale, scarsa di comunicazioni.

Nel 1957 furono esportate, soprattutto verso mercati asiatici 1.570.237 t di riso (pari al 48% del totale valore delle esportazioni) e 13.539 t di gomma (quasi interamente assorbite dagli S. U. A.) pari al 18% del totale valore delle esportazioni. Nel 1958 fu esportato legno di tek per 262,3 milioni di baht e altro legname per 89,i milioni di baht.

Il patrimonio zootecnico, gravemente danneggiato dalla guerra, è stato in parte ricostituito. Nel 1957 gli elefanti erano 12.310, i cavalli 196.000, i buoi 4,83 milioni, i bufali 6,05 milioni, i suini 3,7 milioni.

Le ferrovie (3500 km) sono state migliorate ed è aumentato il numero degli automezzi (83.385 nel 1959) in circolazione sui 10.400 km di strade di grande comunicazione che assicurano i collegamenti essenziali con la periferia del paese. Bangkok è sempre porto di grande importanza (circa 1300 navi per 2,7 milioni di t) ed ora anche grande centro di comunicazioni aeree nel quale operano una ventina di compagnie.

Finanze. - Il bilancio dello stato presenta costantemente un disavanzo, tranne nel 1960, in cui tendeva al pareggio. La situazione economica e generale del paese è venuta gradatamente migliorando negli anni più recenti, come risulta dai dati sul reddito nazionale, sulla bilancia dei pagamenti e sulla attività delle aziende di credito. Il sistema creditizio, articolato in una banca centrale (la Banca di Thailandia), un certo numero di banche commerciali, una banca di risparmio governativa e una banca per le cooperative, comprende dal 1955 un Fondo per le valute estere; di recente è stata creata anche una banca di sviluppo privata, l'International Finance Corporation. Il cambio della moneta locale (il baht) si è aggirato, nel corso del 1958, sui 20,9 baht per 1 dollaro S. U. A.; nel 1959 e nel 1960 esso è oscillato attorno ai 21 baht per 1 dollaro S. U. A.

Storia. - Il 29 novembre 1951 un colpo di stato organizzato dal maresciallo Pibul Songgram portò all'abrogazione della costituzione del 1949 e alla rintroduzione di quella del 1932. Le elezioni generali del 26 febbraio 1957 diedero la maggioranza dei seggi dell'Assemblea Popolare al Seri Manangasita, il partito del maresciallo Pibul Songgram, ma il govenoo che questi formò fu rovesciato nei giorni 16-17 settembre del 1957 dal comandante in capo dell'esercito maresciallo Sarisdi Dhanarajita. Le nuove elezioni generali del 16 dicembre 1957 non diedero una netta maggioranza a nessun partito. Il governo formato il 2 gennaio del 1958 dal generale Thanom Kittikachorn, fu rovesciato nell'ottobre da Sarisdi Dhanarajita. L'Assemblea fu sciolta, la costituzione del 1932 abrogata e i partiti politici banditi. Una costituzione provvisoria fu promulgata il 28 gennaio del 1959 in attesa che un'assemblea costituente, designata dal governo, redigesse una costituzione permanente. Il maresciallo Sarisdi Dhanarajita, che ufficialmente ha la carica di primo ministro, detiene intanto il potere e governa mediante decreti. La T. è uno dei segnatarî del patto collettivo di difesa dell'Asia sudorientale (SEATO) stipulato a Manila l'8 settembre 1954.

Il sovrano regnante è (dal 5 maggio 1950) Bhumibol Adulyadej.

Bibl.: Ph. Devillers, La Thailandia contemporanea, in Le Civiltà dell'Oriente, I, Roma 1956, pp. 794-797; N. F. Busch, Thailand; an introduction to modern Siam, Princeton (N. J.) 1959.

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