TIMOLO

Enciclopedia Italiana (1937)

TIMOLO (sin. acido timico, para-metil-isopropil-fenolo; peso molecolare 150,11)

Remo DE FAZI
Alberico BENEDICENTI

È un fenolo che ha la formula di costituzione seguente:

È quindi il 4-isopropil-m-cresolo o 1-metil-3-ossi-4-isopropilbenzolo. Si ritrova negli olî eterei di alcune Labiate e Umbellifere; si prepara o dagli olî volatili di Thymus vulgaris, Thymus serpyllum, di Monarda punctata, di Trachyspermum ammi e di altre Labiate e dagli olî di Carum copticum o Ajowan ( (Umbellifera), ovvero sinteticamente.

Il timolo, naturale o sintetico, è in cristalli esagonali, incolori, di odore pungente, aromatico e gradevole; puro, fonde a 51°,5; bolle, a 760 mm., a 233°,5; è volatile in corrente di vapore, è poco solubile in acqua (circa 0,80‰), solubilissimo in cloroformio e in alcool etilico, meno in etere etilico. Un cristallino di timolo con idrato potassico solido e alcune gocce di cloroformio, produce una colorazione violetta. Con gl'idrati alcalini dà timolati alcalini per la presenza della funzione fenolica. In soluzione acquosa o alcoolica non dà la reazione cromatica con cloruro ferrico, ma si può trasformare in ditimolo. Per riduzione con idrogeno, in presenza di nichelio ridotto, si decompone con formazione di mentolo e esaidrocimene. Con alcuni composti, come il mentolo, il fenolo, il cloralio idrato, la canfora e il borneolo forma mescolanze liquide a temperatura ordinaria. In soluzione alcalina, per azione dello iodio, dà luogo a formazione di iodo-derivati, detti comunemente aristoli.

Il timolo si prepara sinteticamente dall'aldeide cuminica, dal meta-cresolo ed alcool isopropilico, dal para-cimene, dal piperitone, ecc.

Farmacologia. - Ha potere antisettico superiore a quello dell'acido fenico, così che talune specie batteriche sono uccise già a una diluizione di uno su 80.000, ma la scarsissima solubilità in acqua impedisce un suo largo uso nella pratica chirurgica. Il timolo è poco irritante per i tessuti animali ed è per l'organismo dieci volte meno tossico del fenolo. Preso per bocca, la sua azione rimane, per la limitata solubilità, prevalentemente locale ed è quindi indicato come antisettico intestinale e vermicida. E. Mečnikov lo preconizzò contro i tricocefali e C. Bozzolo contro l'anchilostoma duodenale e indubbiamente è questa la sua indicazione principale. A questo scopo si può arrivare nella sua somministrazione in dosi refratte fino a 5-10 gr. al giorno, notandosi solo fugace gastralgia, nausea, diarrea. Il timolo serve bene per la disinfezione della cavità boccale, della retrobocca, della mucosa del naso, sotto forma di collutorî, gargarismi, irrigazioni: le pennellazioni della sua soluzione al 10-20% in alcool dànno ottimi risultati nella cura locale della difterite. Associato alla ratania, all'eucalipto, al mentolo entra a far parte di molti dentifrici, sia per la sua azione disinfettante sia per il suo grato odore.