Timùridi

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Discendenti del turco Tīmūr, o Tamerlano, che nella 2a metà del sec. 14º aveva formato un impero con centro a Samarcanda, esteso dalla Transoxiana e Persia orientale sino alla Mesopotamia. Morto Tīmūr nel 1405, gli succedette nella parte occidentale dell'impero il figlio Mīrānshāh morto nel 1407, e in quella orientale l'altro figlio Shāhrukh, che a poco a poco seppe riunire sotto il suo regno (1405-1447) quasi tutti i territorî aviti. Il lungo regno di Shāhrukh segna l'apogeo della potenza politica, economica e dello splendore culturale dei T.; sotto i successori Ulūgh Beg, ῾Abd el-Laṭīf, Abū Sa῾īd, il nucleo orientale dell'impero timuride continuò a essere sede di una brillante civiltà caratterizzata da una notevole fioritura artistica, ma la potenza politica dello stato andò sempre decadendo. L'ultimo decennio del sec. 15º segna il crollo dei T. di Persia, il cui regno si dissolve col riformarsi dell'unità persiana sotto i Safavidi, e con la conquista della Transoxiana, centro della dinastia, da parte degli Usbechi Shaibanidi. Il timuride Bābur, rifugiatosi in India dopo la perdita del regno, vi fondò l'impero dei Moghul.

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