TINTHUN (o tinthn)

Enciclopedia dell' Arte Antica (1966)

TINTHUN (o tinthn)

G. Uggeri

Nome etrusco di Tithonos, sposo di Eos (Thesan, Evan) e padre di Memnone (Memrun).

Su uno specchio del museo di Chiusi (Etr. Sp., tav. ccxc) la coppia di sposi T. e Thesan (v.) sta tra Memrun a destra e La..a., donna sconosciuta (Lasa?) a sinistra. Un altro specchio, dell'Antiquarium di Berlino (Etr. Sp., tav. ccxxxii; 2, p. 8; 3, p. 217), presenta un gruppo simile. La coppia di T., nudo e calzato, e Evan (v.), con due collane e bracciali, sta tra Teti, a sinistra con diadema stellato, e un giovane di nome incerto, con scarpe e mantello sulla spalle. T. si è conservato nella tradizione popolare italiana; lo "spirito della folgore", il dio del temporale è Tituno o Tignia (Tinia etrusco). T. è forma più antica del greco Τιϑωνός; (ove la caduta di -ν- ha allungato ῖ), che del resto non ha etimo indoeuropeo; si tratta quindi di divinità pregreca, mediterranea.

Bibl.: C. G. Leland, Etruscan Roman Remains in Popular Tradition, Londra 1898, pp. 76; 122; 215; C. Pauli, in Roscher, V, 1916-1924, c. 971 s., s. v.; E. Fiesel, in Pauly-Wissowa, VI A, 1936, c. 1406, s. v. Tindu(n). Per la forma: G. Devoto, in St. Etr., I, 1927, p. 258; E. Fiesel, Namen des griechischen Mythos im Etruskischen, Gottinga 128, p. 59 ss.; C. Battisti, in St. Etr., IV, 1930, p. 250.

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