TINTINNABULI

Enciclopedia Italiana (1937)

TINTINNABULI

Guido Libertini

. Piccoli campanelli di bronzo o di ferro, di dimensioni e di forme varie (quadrangolari, cilindrici, a tronco di cono) ci sono pervenuti dall'antichità.

Essi infatti servivano a scopi varî. Talora erano considerati come strumenti musicali, ma spesso venivano usati per dare il segnale della chiusura o dell'apertura di edifici, mercati, bagni, ginnasî. Una gran parte sembra che abbiano avuto nel culto, dove col suono del tintinnabulum il nuntius indicava, come più tardi nella religione cristiana, il momento del sacrificio. La destinazione religiosa di questo genere di oggetti si desume anche dalle rappresentazioni nelle quali si vedono dei campanelli appesi ad alberi evidentemente sacri a qualche divinità; nei dipinti vascolari si osservano spesso in mano a personaggi facenti parte del tiaso dionisiaco.

Il suono del campanello si credette pure che avesse efficacia contro il malocchio e per questa ragione, oltre che per scopi pratici, si appendeva al collo di animali (cavalli, muli, buoi, pecore). Scopo profilattico ha il tintinnabulum che talora si vede in mano a figure priapiche poste a tutela dei campi.

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