TISSAFERNE

Enciclopedia Italiana (1937)

TISSAFERNE (pers. Cithrafarna, Τισσαϕέρνης)


Generale e uomo politico persiano, figlio d' Idarne. Nel 413 a. C. era satrapo di Lidia e Caria, e capo delle forze persiane in Asia Minore. Allorché nel 412 la Persia si alleò a Sparta contro Atene, e iniziò la riconquista della Ionia, egli, per le suggestioni di Alcibiade e la rivalità col satrapo della Frigia Ellespontica Farnabazo, agì fiaccamente e, nel 407, fu perciò sostituito nella satrapia con Ciro il Giovane. Alla caduta di Atene (404), T. e Ciro vennero in contrasto per la giurisdizione sulle città greche della costa, e quando Ciro, levato colà un esercito, marciò verso l'interno per conquistarsi con le armi il trono, T. ne avvertì Artaserse II, lo assisté nella battaglia di Cunassa, e ordì l'intrigo che condusse all'arresto e all'uccisione dei capi dei mercenarî greci. Tornato T. alla sua carica di satrapo in Lidia, e scoppiata la guerra tra la Persia e Sparta, in seguito alle rappresaglie da lui fatte alle città ioniche che avevano preso le parti di Ciro, T. fu sconfitto nel 395 presso Sardi da Agesilao; questa disfatta diede il destro a Farnabazo e alla regina madre Parisatide, che lo odiava per la parte avuta nella morte di Ciro, di indurre il Gran Re a sopprimerlo: il satrapo Titrauste fu spedito a tale scopo: egli attirò T. a Colossi e, in quello stesso anno 395, lo fece uccidere.