Todi

Enciclopedia on line

Todi Comune della prov. di Perugia (223 km2 con 17.162 ab. nel 2008, detti Todini). Il centro è situato a 400 m s.l.m. su un colle dominante la confluenza del torrente Naia nel Tevere. Tabacco, cereali, pollicoltura. Industria del legno e attività artigiane.

L’antica T. (Tuder) appartenne, probabilmente, agli Umbri; posta al confine con l’area etrusca, ne subì fortemente gli influssi. Passata sotto l’influenza romana, divenne municipio durante la guerra sociale e fu iscritta nella tribù Clustumina. In età augustea vi fu dedotta una colonia di soldati della XIL legione e allora prese il nome di Colonia Iulia Tuder. Sede episcopale dal 6° sec., per la sua posizione non ebbe a soffrire per le invasioni barbariche, ma con l’invasione dei Longobardi divenne una sorta di cuneo tra il ducato di Roma e quello di Perugia, così che Longobardi e Bizantini si accanirono intorno a essa. Inclusa da Innocenzo III nel Patrimonio, ma contestata alla Chiesa dall’Impero, T. ebbe una sua vita comunale indipendente e in continuo contrasto con la Chiesa, vivendo dall’11° al 14° sec. un periodo particolarmente fiorente. Nel 1208 sottomise Amelia e poco dopo Terni. L’esilio avignonese accrebbe l’autonomia di T., che riuscì a prendere Orvieto. Ritornati i pontefici a Roma, T. si sforzò di mantenere la sua indipendenza e i papi ne cedettero la signoria a capi diversi: Malatesta di Rimini, Biordo Michelotti, Malatesta di Pesaro, Francesco Sforza (1434). A questo succedersi di signori corrisposero le lotte tra la famiglia degli Atti e quella dei Chiaravalli. A tutto pose fine Cesare Borgia, il cui capitano Vitellozzo Vitelli demolì tutte le fortificazioni del Comune, che perse ogni effettiva indipendenza.

Della città romana restano parti di mura del 2° sec. a.C. con ampliamenti posteriori; la cerchia esterna delle mura è forse del 1244. Al 1093 è databile S. Nicolò de Criptis, di cui restano parti originarie. Al 13° sec. appartengono alcune abitazioni civili, varie chiese (S. Ilario, ora S. Carlo; S. Salvatore; S. Maria in Camuccia) e la fortezza di Pontecuti sul Tevere. Sulla piazza del Popolo, sorgono il palazzo del Popolo (dal 1213) e quello del Capitano (fine del 13° sec.), che insieme costituiscono il palazzo Comunale; il palazzo dei Priori (fine del 13° sec., ingrandito nel 14° e modificato nel 1513); il duomo, iniziato nel 12° sec. dai maestri comacini, rielaborato fra 13° e 16° sec. (campanile, forse 13° sec.). S. Fortunato (dal 1292 al 15° sec.) ha interno a 3 navate di uguale altezza, raro esempio di Hallenkirche in Italia (affresco di Masolino del 1432 e affreschi giotteschi). Nel 1373 fu iniziata la rocca. S. Maria della Consolazione è a croce greca con ampia cupola (dal 1508, sotto la direzione di Cola di Matteuccio da Caprarola, Ambrogio da Milano e altri; compiuta nel 1607). Nel palazzo Comunale hanno sede la Pinacoteca civica e il Museo etrusco-romano.

© Istituto della Enciclopedia Italiana - Riproduzione riservata

CATEGORIE
TAG

Invasioni barbariche

Vitellozzo vitelli

Biordo michelotti

Francesco sforza

Maestri comacini