TOLOMEO V Epifane, re d'Egitto

Enciclopedia Italiana (1937)

TOLOMEO V Epifane (Πτ. 'Επιϕαανής), re d'Egitto

Evaristo Breccia

La congiura degl'indigeni favoriti di Tolomeo IV aveva presto soppresso la mite e buona regina vedova Arsinoe. La morte della coppia sovrana fu tenuta celata il più a lungo possibile, ma il popolo infuriato reclamò di conoscere la verità. Polibio descrive in modo particolareggiato le scene che ne seguirono. Il principe ereditario era in età di soli cinque anni e fu naturalmente un giocattolo nelle mani di coloro che avevano spadroneggiato e spadroneggiavano, ora più che mai, alla corte; Antioco IV di Siria e Filippo V di Macedonia profittarono della situazione per spogliarlo dei possessi d'oltremare e dividerseli. I suoi ministri, nel 197, quando aveva soli dodici anni, fecero celebrare le feste della sua maggiore età, facendolo incoronare a Menfi col rito nazionale indigeno. Si ritenne di calmare così gli Egiziani le cui incessanti rivolte, d'altra parte, vennero represse con molta energia. Tolomeo "Epifane Eucaristo", cercò di attrarre a sé il clero indigeno, molto favorendolo, come dimostra la famosa iscrizione di Rosetta, bilingue in tre scritture, che ha fornito la chiave per decifrare i geroglifici. Nel 193-92 sposò Cleopatra (Sira) figlia di Antioco, che avrebbe portato in dote la Celesiria, rimasta peraltro una causa di nuovi conflitti. Sotto di lui fece nuovi progressi la politica di avvicinamento a Roma, la cui influenza assunse un aspetto di tutela. Sebbene fosse robusto e amante degli esercizî fisici morì giovane nel 181.