TONGA

Enciclopedia Italiana (1937)

TONGA (Friendly Island; A. T., 162-163)

Iliehard DANGEL
Richard DANGEL
Delio CANTIMORI

Arcipelago dell'Oceania (Polinesia) compreso tra 173° e 177° long. O., 17° e 23° lat. S., a circa 400 km. ESE. delle Figi, 560 km. SSO. delle Samoa.

L'arcipelago è costituito di circa 150 isole, isolotti, e numerosissimi scogli (con una superficie complessiva di 997 kmq.), poggianti su di uno zoccolo sottomarino che, verso oriente, scende rapidamente a profondità di oltre 9000 metri (fossa delle Tonga, 9184 m.).

Le isole, disposte su due file parallele, con direzione approssimata SSO.-NNE., formano due gruppi nettamente distinti a causa della diversa struttura fisica e della costituzione del terreno. L'orientale, al quale appartiene il maggior numero di isole e quelle di maggiore estensione, è costituito di calcare corallino, con qualche nucleo vulcanico; il terreno, formato di argilla rossa e sabbia coralligena, cui si sovrappone un notevole e fertile strato di humus, permette una rigogliosa vegetazione; le isole, generalmente piatte, sono percorse da rilievi di modesta elevazione che non oltrepassano in alcun punto i 400 metri.

A queste fanno contrasto le isole del gruppo occidentale, che continuano a N. l'asse vulcanico della Nuova Zelanda e di Kermadec: sono isole di origine vulcanica (con cinque vulcani ancora attivi), composte in prevalenza di rocce trachitiche e basaltiche; tutte di modesta estensione, e ricoperte di boschi, raggiungono altezze notevoli (nell'isola Kao si ha la massima altezza di tutto l'arcipelago: 1523 metri). A tale gruppo appartengono le isole: Tofua (55 kmq.), vulcano attivo di altezza notevole (854 m.), Kao (11 kmq.), situata a NE. di Tofua, Late (16 kmq.), Nukualofa (Falcon), riemersa recentemente (1927) dopo essere stata a lungo sommersa in seguito ad una eruzione sottomarina, Tonga e Huanga Haabai, tutti vulcani più o meno attivi.

Le isole del gruppo orientale si suddividono, alla lor volta, in quattro gruppi principali: Vavau, Haapai, Nomuka, Tongatabu.

Il gruppo di Vavau comprende numerosi isolotti, scogli e l'isola di Vavau, la seconda dell'arcipelago per superficie (145 kmq.); la costa meridionale è incisa dalla profonda baia di Taulonga, ottimo ancoraggio. A S. del precedente è il gruppo di Haapai, costituito da una quarantina di isole di modesta estensione, con una superficie complessiva di 65 kmq. Nomuka (27 kmq.), l'isola pìù importante del gruppo omonimo, ha forma triangolare, con coste orlate di scogli che ostacolano la navigazione: il terreno appena ondulato (massima altezza 30 metri) è fertile e ben coltivato. Tongatabu, la maggiore isola di tutto l'arcipelago (331 kmq.), ha, anch'essa, forma quasi triangolare; il suolo, assai fertile, è ricoperto di folta vegetazione (estesi palmeti). Nukualofa, tipica cittadina indigena, sulla costa settentrionale dell'isola, è la capitale dell'arcipelago; numerosi altri villaggi sono sparsi nell'interno, tra i quali notevole Mua, antica residenza dei re indigeni. A SE. di Tongatabu si estende Eua (170 kmq.), le cui terrazze calcaree, ricoperte di vegetazione lussureggiante, raggiungono i 320 metri.

Al gruppo di Tongatabu appartengono inoltre gl'isolotti di Kaafa, Ata, ed il Pelorus reef, posti a SO. di Eua, che formano le terre più meridionali dell'intero arcipelago.

Fanno anche parte dell'arcipelago i gruppi insulari di Ninafoou Ninatobutabu (Outlying Islands), situati notevolmente più a N. del gruppo principale e da questo separati da fosse profonde.

Il clima è temperato caldo (febbraio 26°, agosto 20°; Tongatabu, media annua 22°); frequenti sono le piogge, che cadono prevalentemente in febbraio e marzo e raggiungono una media annua di circa 2 m. Le Tonga sono sottoposte all'azione degli alisei di SE. nel periodo invernale, mentre nel periodo estivo pievalgono i venti di NE. Nel febbraio e nel marzo frequente è la formazione di violenti cicloni che devastano l'arcipelago.

La flora, analoga a quella degli arcipelaghi prossimi, Figi e Samoa, ma meno lussureggiante che in questi, presenta numerose varietà di felci arborescenti e palme, alberi del pane, palme da cocco.

La popolazione, che nel 1931 era di 29.611 ab., è composta in maggioranza di Tongani, di alcune centinaia di meticci e d'individui provenienti da altre isole del Pacifico e di 480 Europei. Gli abitanti sono dediti alla pesca, all'agricoltura e al commercio: spugne e copra sono gli unici prodotti esportati.

Linee regolari di navigazione, esercitate dall'Union Steamship Company, collegano l'arcipelago alle Samoa, alle Figi, alla Nuova Zelanda e a Sydney. La capitale, Nukualofa, è in comunicazione con cavi telegrafici sottomarini con le Figi e le Samoa.

La forma di governo - monarchia con sede in Nukualofa - è ereditata dagli antichi tempi, frutto dell'eterna lotta tra il capo singolo e i sottocapi; oggi regna una donna, Salote. Questo regno è sottoposto, sotto forma di protettorato, agl'Inglesi, il cui influsso si rivela soprattutto nell'amministrazione delle finanze, della giustizia, della sanità e dell'istruzione.

Fisicamente e culturalmente i Tongani furono e sono molto vicini ai Polinesiani delle Samoa, con i quali essi, ottimi marinai, furono per secoli a contatto, o pacifico o bellico. La principale base di alimentazione dei Tongani è rappresentata dai prodotti ricavati dalle piante ch'essi coltivano in grande abbondanza: igname, banane, albero del pane, palme da cocco; da queste ultime si estrae anche il principale prodotto di esportazione (copra). L'alimentazione viene completata dalla pesca, molto attiva, e dall'allevamento di animali domestici, prevalentemente polli e maiali. Nel campo dell'abitazione, le capanne in lamiera ondulata vanno sempre più sostituendo le vecchie capanne rettangolari, aperte su due lati, dalle pareti rivestite di stuoie e dal tetto ricoperto di foglie di cocco.

Nell'abbigliamento la cotonina va sostituendo i tessuti di corteccia già in uso (v. tappa); i ricchi ornamenti conservano però le antiche forme. L'abilità e il senso artistico che distinguevano una volta i Tongani si perpetuano in alcune industrie: tessitura di stoffe sottili, intrecciatura di stuoie, reti e canestri e nella lavorazione di oggetti in legno dalla ricca decorazione. L'amore per la musica e per il canto, generale nelle razze polinesiane, si è pure conservato presso i Tongani. Il cristianesimo, introdotto già nel 1797, ha quasi completamente distrutto le antiche credenze religiose, di cui rimangono poche vestigia; oggi l'intera popolazione è cristiana; la maggioranza è protestante (Wesleyan Free Church of Tonga e Free Church), la minoranza cattolica. Molto vien fatto in favore della cultura popolare: vi sono più di cento scuole elementari, esiste anche un "collegio Tonga", molto frequentato; la mente intelligente e aperta del Tongano accoglie volonterosa la moderna civiltà, in quanto essa può aiutarlo, nella lotta per l'esistenza che si svolge ormai in condizioni molto diverse da quelle tradizionali.

Storia. - I primi ad approdare alle isole Tonga furono J. Lemaire e W. C. Schouten, ai quali questo gruppo di isole non si presentò ospitale, per il carattere degli abitanti (1616). Migliore accoglienza incontrarono nel 1643 Abel Tasman, che toccò il solo gruppo meridionale, e Samuel Wallis nel 1767. Il Cook, che vi approdò nel 1773, vi si trovò tanto bene, che le chiamò "Le isole degli Amici" (Friendly Islands); quando vi tornò nel 1777 vi indugiò quasi due mesi, mantenendo sempre ottimi rapporti con quegli abitanti. Le isole settentrionali furono scoperte nel 1781 dallo spagnolo F. A. Mourelle.

I Tongani avevano goduto, come attestano le loro leggende e le relazioni dei primi visitatori, di un lungo periodo di pace, risalente alla prima metà del sec. XVIII quando si erano organizzati in uno stato unico di tipo feudale, con un re assoluto, le assemblee dei nobili e del popolo, al di sotto del quale stavano, senza diritti, gli schiavi, e con una gerarchia ecclesiastica centralizzata. Alla fine del secolo scoppiarono lotte interne fra gl'indigeni, che durarono quasi mezzo secolo. Nel bel mezzo di queste capitarono i missionarî metodisti (1822), che incontrarono forti resistenze, pur non venendo massacrati come alcuni dei dieci della Società delle missioni di Londra del 1797, contro i quali gl'indigeni erano stati sobillati da evasi dei penitenziarî australiani. Dopo i metodisti arrivarono i wesleyani (1830) che ebbero l'appoggio del capo più forte, Taufaahan, il quale nel 1845 pose termine al periodo delle lotte intestine, e divenne re col nome di Giorgio Tobou I, affermando il suo dominio con la repressione della ribellione anticristiana dei Tongani del 1852. I missionarî cattolici arrivati nel 1841 non ebbero buona fortuna. I wesleyani avevano indotto il re a concedere una costituzione (1839, riveduta 1862 e 1875) di tipo anglosassone: un parlamento, un consiglio dei ministri e un consiglio privato, un primo ministro e un complesso sistema giudiziario. Il più famoso primo ministro di Tonga fu Shirley Baker, strano tipo di avventuriero, pastore wesleyano, ritiratosi dall'esercizio del suo ministero, il quale come prima azione di governo indusse il re Tobou a rompere i rapporti fino ad allora cordiali con la missione wesleyana avente la sua sede a Sydney in Australia, e a istituire una chiesa di stato, della quale poi il Baker cominciò a servirsi per perseguitare i suoi antichi confratelli. La cosa durò a lungo finché intervenne il governo inglese, che fece allontanare il Baker (1890). Nel 1876 il governo delle isole Tonga aveva stretto un trattato d'amicizia col governo tedesco; uno simile fu stretto con la Gran Bretagna tre anni dopo; uno con gli Stati Uniti d'America nel 1888. Nel 1886 un trattato fra Germania e Inghilterra riconosceva uguali interessi in quelle isole alle due potenze; ma nel 1899 la Germania rinunciava ad ogni interesse (accordo per le Isole Samoa). Col 1900, a opera di R. H. Thomson, che aveva fatto scacciare il Baker, si affermò il protettorato inglese, che accanto e sopra ai governi locali poneva l'Alto Commissario britannico. Mentre fino ad allora avevano avuto corso in Tonga monete tedesche, americane e inglesi, col 1905 l'amministrazione finanziaria passò all'Inghilterra, e la sola moneta rimase quella inglese. Il governo tongano è ora composto da un sovrano, assistito da un'assemblea legislativa annuale, composta di 7 nobili, 7 rappresentanti del popolo, elettivi, e dei 7 ministri della corona. Sotto il protettorato inglese s'è molto sviluppata l'attività scolastica; v'è anche un Tonga College, con sede nella capitale Nukualofa.

Bibl.: A. Monfat, Les Tonga, ou Archipel des Amis, Lione 1893.