toponomastica Studio fondamentalmente linguistico dei toponimi o nomi di luogo, sotto l’aspetto dell’origine, della formazione, della distribuzione, del significato ecc. Nella t. si possono distinguere due indirizzi: uno tipologico e l’altro storico.
Il primo è volto alla constatazione dei modi in cui i nomi di luogo vengono formati o si evolvono e trasformano. La formazione può essere studiata sia nella parte fonetica sia in quella morfologica della parola. A livello semantico, si notano, per es., le derivazioni da nomi di persona come quelle latine in -anum (it. Rutigliano) o celtiche in -iacum (Lauriacum od. Lorch in Enns) indicanti il fondo o predio dal nome del proprietario; gli agionimi (Santa Lucia) corrispondenti all’uso antico di nomi di divinità pagane, generalmente dove il culto del dio aveva la sua sede (Athenae, Portus Veneris, da cui
L’indirizzo storico è quello che studia i toponimi e le loro evoluzioni nella storia (in senso lato: politica, culturale, linguistica) dei relativi popoli, sia in quanto essa è atta a spiegare tali evoluzioni sia in quanto i toponimi permettono di ricostruire la storia delle popolazioni avvicendatesi in una data località. Il riconoscimento dello strato etnico a cui un certo nome appartiene può aver luogo attraverso l’esame della parte radicale; ma più fruttuoso e sicuro appare quello della parte suffissale: così, per es., il suffisso -asko è da ricollegarsi con i Liguri preindoeuropei, quello -νϑος di Κόρινϑος è indizio di origine preellenica del toponimo cui esso appartiene ecc.
A partire dagli ultimi decenni del 20° sec. si è spesso registrata una più stretta collaborazione tra ricerche toponomastiche e onomastiche, queste ultime meglio definite come antroponimiche. Di conseguenza, è possibile individuare una disciplina generale denominata onomastica, a sua volta suddivisa nei due rami principali della t. (o toponimia) e della antroponimia, che ha per oggetto lo studio dei nomi di persona. Le caratteristiche comuni sono fornite da un analogo segno linguistico rappresentato dal solo significante, il quale ‘non significa’ (cioè è opaco), ma ‘identifica’.