TORELLI

Enciclopedia Italiana (1937)

TORELLI


. Famiglia oriunda di Ferrara, che ebbe per capostipite un Salinguerra capitano del popolo nel 1120, di parte ghibellina. Da lui discende Salinguerra di Torello, il quale morì prigioniero dei Veneziani, dopo la caduta di Ezzelino. Invano il nipote Salinguerra II tentò di ricuperare la signoria su Ferrara, e da allora la famiglia si disperse a Parma, Mantova, Forlì, Napoli, Foligno e anche in Francia e in Polonia.

Da Parma ebbe origine il ramo dei T. di Fano, che derivarono da Viviano, figlio di Salinguerra II. Di essi furono specialmente notevoli Lelio (28 ottobre 1489-27 marzo 1576), famoso giurista, più volte ambasciatore di Fano a principi e al papa, governatore di Benevento, podestà di Firenze nel 1543 e segretario del consiglio segreto del granduca Alessandro; Giacomo (v.), matematico, architetto e costruttore di macchinarî teatrali, che costruì a Parigi il teatro "Le petit Bourbon" e a Fano il teatro della Fortuna; paolo gonfaloniere più volte. Con questi si estinse la discendenza diretta e la famiglia fu continuata da Francesco T., cugino di Paolo, che con testamento del 1722 aveva fondato un fidecommisso in favore di lui.

Nel 1771, essendosi di nuovo estinto il ramo originatosi dal fidecommisso di Paolo, il consiglio comunale di Fano elesse a continuare la famiglia il conte e marchese Silvio T. di Forlì. Morto Silvio senza eredi, il consiglio chiamò alla primogenitura G. Battista T. dei patrizî di Foligno, e da questi discendono gli attuali T.

Da un Paolino T., che nel sec. XII si sarebbe trasferito in Polonia prendendo il nome di Ciolek, trassero origine i Torelli che Stanislao Poniatowski, elevato nel 1790 al trono di Polonia, riconobbe come suoi parenti. Essi ebbero il titolo di marchesi da Augusto III e diedero alla Polonia diversi uomini politici, fra i quali Francesco, che combatté con Sobieski contro i Turchi; Stanislao, ambasciatore polacco a Pietroburgo sotto Caterina II (morto nel 1763); Giuseppe, aiutante di campo di Giuseppe II, poi comandante generale dell'esercito polacco contro i Russi, partecipe della rivoluzione di Kościuszko del 1794; ministro della Guerra del granducato di Varsavia, istituito dopo la pace di Tilsit, comandò poi un corpo dell'esercito napoleonico nella campagna del 1812. Creato nel 1813 maresciallo di Francia, morì combattendo valorosamente contro i Prussiani nella battaglia di Lipsia.

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